Tari 2025, parte il calendario dei pagamenti: chi, come e quando deve pagare la prima rata

Con l’arrivo della primavera, torna l’appuntamento con la scadenza Tari 2025, fondamentale per finanziare il servizio rifiuti.
2 settimane fa
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Foto © Pixabay

Con l’arrivo della primavera, in molti Comuni italiani si apre ufficialmente il calendario degli obblighi legati alla tassa sui rifiuti. La scadenza Tari 2025 rappresenta un passaggio fondamentale per cittadini e imprese, trattandosi del contributo destinato a finanziare i servizi pubblici di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti urbani.

La Tari, acronimo di Tassa Rifiuti, rientra tra i tributi locali che ogni Comune può disciplinare autonomamente sia in termini di scadenze sia per quanto riguarda le modalità di versamento. Ciò comporta un panorama estremamente variegato, dove ogni ente locale può fissare date e opzioni diverse per i contribuenti.

Il calendario Tari 2025: scadenze a più velocità

A livello nazionale non esiste una data univoca per la scadenza Tari 2025.

Ogni Comune ha la facoltà di stabilire il proprio calendario, attraverso appositi regolamenti. Tuttavia, si possono individuare delle tendenze comuni nelle principali amministrazioni locali.

Nella maggioranza dei casi, la Tari viene suddivisa in tre rate:

  • prima rata con scadenza a fine aprile;
  • seconda rata da versare entro fine luglio;
  • saldo finale previsto tra novembre e dicembre.

Alcuni enti locali adottano invece una ripartizione trimestrale, con tre acconti e un conguaglio finale. Non mancano poi i Comuni che consentono di saldare l’intero importo in un’unica soluzione, da pagare entro il termine stabilito per la prima tranche. Diverso il discorso per l’IMU. Il calendario IMU 2025, come per gli anni passati, prevede a livello nazionale, due scadenza. L’acconto (16 giugno) e il saldo (16 dicembre), con possibilità di pagare in unica soluzione entro lo stesso termine dell’acconto.

Data questa frammentazione, è fondamentale verificare le specifiche disposizioni comunali, disponibili nei siti istituzionali o attraverso gli uffici tributi dei singoli territori.

Solo così è possibile conoscere con esattezza la scadenza Tari 2025 per il proprio domicilio fiscale.

Chi è tenuto al pagamento della Tari

Il tributo è dovuto da chiunque occupi o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. In pratica, la Tari si applica sia a immobili ad uso abitativo sia a quelli a destinazione commerciale, industriale o produttiva.

Tra i soggetti obbligati al versamento rientrano:

  • persone fisiche residenti o domiciliate che dispongono di un’abitazione;
  • proprietari di seconde case, anche se non stabilmente occupate;
  • aziende e professionisti con locali destinati all’attività;
  • affittuari, inquilini e comodatari, se la durata del contratto supera i sei mesi.

Sono invece escluse dalla tassazione le superfici che non producono rifiuti in maniera autonoma, oppure quelle per cui l’esclusione è prevista dai regolamenti comunali (es. aree pertinenziali scoperte non operative).

Modalità di pagamento: strumenti a disposizione

Anche sul fronte delle modalità di pagamento, la Tari si caratterizza per un’ampia varietà di soluzioni, determinate sempre dal singolo Comune. Tra i metodi più frequentemente adottati si trovano:

  • Modello F24, utilizzando il codice tributo 3944, sezione “IMU e altri tributi locali”;
  • Bollettino postale, precompilato e inviato a domicilio dai Comuni;
  • MAV (Mediante Avviso), un sistema bancario che consente il pagamento anche online;
  • PagoPA, piattaforma digitale obbligatoria per tutti i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione.

La scelta dello strumento dipende dalle disposizioni dell’ente locale, che solitamente provvede a inviare gli avvisi di pagamento con tutte le indicazioni necessarie.

Tari 2025: attenzione alla comunicazione del Comune

Il corretto adempimento del tributo richiede attenzione non solo alla scadenza Tari 2025, ma anche alle modalità con cui il Comune comunica gli importi e le scadenze. In genere, l’ente provvede all’invio di un avviso contenente:

  • importo dovuto;
  • scadenze previste;
  • modalità di pagamento consentite;
  • eventuali rateizzazioni o riduzioni riconosciute.

Tuttavia, anche in caso di mancata ricezione dell’avviso, il contribuente non è esonerato dall’obbligo di versamento. In tali situazioni è consigliabile consultare tempestivamente il portale del proprio Comune o rivolgersi agli uffici tributi per ottenere copia dell’avviso o chiarimenti sull’importo dovuto.

L’importanza della Tari nel sistema tributario locale

Il gettito Tari rappresenta una componente cruciale per il finanziamento dei servizi pubblici locali. I proventi della tassa sono destinati a coprire i costi della gestione dei rifiuti urbani, dalla raccolta alla pulizia stradale, fino allo smaltimento.

La Tari è quindi un tributo di scopo, ovvero finalizzato a finanziare un servizio specifico, e come tale deve essere equo e proporzionato. La sua entità dipende dalla superficie dell’immobile, dal numero degli occupanti (per le utenze domestiche) e dalla tipologia di attività svolta (per le utenze non domestiche).

Riassumendo

  • La scadenza Tari 2025 varia a seconda del Comune di residenza.
  • Le rate sono solitamente tre: aprile, luglio e fine anno per il saldo.
  • Il pagamento è obbligatorio per chi possiede o utilizza immobili producendo rifiuti.
  • I metodi di versamento includono F24, bollettino postale, MAV e PagoPA.
  • Alcuni Comuni permettono il pagamento in un’unica soluzione o rateizzazione personalizzata.
  • Informarsi sul sito comunale è fondamentale per rispettare termini e modalità corrette.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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