Sulla sanatoria delle cartelle ecco ciò che serve dai documenti alle scadenze

Cosa specifica il nuovo comunicato dell'Agenzia delle Entrate Riscossione sulla sanatoria delle cartelle esattoriali e cancellazione.
2 anni fa
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cartelle cancellate
Doveva essere un condono totale delle cartelle esattoriali e invece così non è stato. Questo però non vuol dire che la sanatoria delle cartelle esattoriali introdotta dal Governo Meloni non abbia un grande impatto sui conti dei cittadini. Le tante famiglie e i milioni di cittadini impelagati con le cartelle esattoriali potrebbero trovare sollievo grazie alla misura del Governo che ha introdotto vantaggi notevoli per i cittadini alle prese con debiti. Debiti che adesso finalmente potranno risolvere. E l’Agenzia delle Entrate ha prodotto alcune informazioni utili ai contribuenti per sfruttare alcune delle misure di cui consta quella che è stata subito ribattezzata “Tregua Fiscale”.

“Gentile redazione di Investire Oggi, volevo capire più nello specifico come posso sfruttare la sanatoria delle cartelle esattoriali adesso che è entrata in vigore e che è diventata provvedimento effettivo. Pare che le entrate abbiano introdotto una guida illustrativa. Ma non ho capito dove devo intervenire. Che documenti mi servono e quali cartelle sono da azzerare”.

La sanatoria delle cartelle e le ultime novità da Agenzia delle Entrate Riscossione

La sanatoria delle cartelle esattoriali del fisco entra nel vivo e le Entrate producono le prime istruzioni utili ai contribuenti per poter sfruttare l’agevolazione prevista. Innanzitutto viene confermata la facoltà dei Comuni di scegliere se cancellare o meno le cartelle esattoriali di loro competenza. Anche se continuare a parlare di cancellazione per cartelle affidate all’agente della riscossione fino al 2015 ma relative a Imu, Tari e così via, continua a essere un errore. L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha pubblicato le istruzioni per applicare lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro previsto dalla tregua fiscale.

Stralcio e non cancellazione delle cartelle dei Comuni e delle Regioni

Stralcio e non cancellazione. Infatti il provvedimento che blocca le cartelle esattoriali fino al 2015, se di importo fino a 1.000 euro è un provvedimento che riguarderà le cartelle diventate di competenza dell’Agenzia delle Entrate Riscossione entro la fine del 2015 ma solo relative a tasse e balzelli delle Amministrazioni dello Stato. Per i Comuni (ma anche per altri Enti diversi da quelli statali), si parla di stralcio, con la cancellazione limitata solo a sanzioni e interessi.

Ecco il nuovo comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate per i primi chiarimenti sulla sanatoria delle cartelle esattoriali

L’Agenzia delle Entrate Riscossione sul suo portale ufficiale ha prodotto i primi chiarimenti relativi alla sanatoria delle cartelle. E lo ha fatto con un comunicato stampa del 5 gennaio in cui parla proprio del principale provvedimento atteso dai contribuenti, cioè la cancellazione automatica e senza domanda delle cartelle di importo inferiore ai 1.000 euro passate a ruolo tra il 2000 e il 2015. Nello specifico il comunicato del concessionario alla riscossione sottolinea che le cartelle di questo tipo, ma che si riferiscono a debiti dei contribuenti relativi a balzelli coi Comuni (IMU, TARES, TARI e multe), non saranno cancellate. O meglio, saranno cancellate solo per quanto riguarda gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, le sanzioni e gli interessi di mora.

Ma come già detto, i contribuenti dovranno attendere le decisioni del singolo ente, cioè del proprio Comune o della propria Regione, che potranno decidere anche di non passare a questa agevolazione.

Le due vie della cancellazione delle cartelle

Ricapitolando, per cartelle che riguardano l’IRPEF, oppure i contributi non versati all’INPS o il canone RAI piuttosto che le sanzioni amministrative della Prefettura, si passa alla cancellazione totale e senza domanda. L’importante è che siano cartelle al di sotto dei 1.000 euro diventate ruolo entro il 2015. L’azzeramento delle cartelle riguarderà anche i residui da pagare relativi a vecchi piani di rateizzazione o a vecchie sanatorie delle cartelle. Quindi, anche le cartelle che il contribuente ha iniziato a pagare, se adesso sono al di sotto dei 1.000 euro dovrebbero rientrare nella cancellazione. Per le cartelle che fanno riferimento a tasse dei Comuni o delle Regioni, o ancora, delle Gestioni pensionistiche private e non statali, si parla di stralcio. E le somme di capitale (il tributo, la tassa o l’imposta evasa), con l’aggiunta delle spese per le notifiche delle cartelle o le spese per le procedure di esecuzione forzata, resteranno da versare.

 

La decisione finale spetta ai Comuni

Il comunicato stampa con le istruzioni più che riguardare i cittadini riguarda gli enti. Al nostro lettore infatti va detto che questa comunicazione dell’ADER non ha al suo interno istruzioni per i contribuenti. E neppure la lista dei documenti che servono per cancellare le cartelle. Infatti viene riportato l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), che i Comuni devono utilizzare per inoltrare la manifestazione di interessa alla sanatoria. Ripetiamo infatti che lo stralcio delle cartelle per la parte relativa a interessi e sanzioni è opzionale da parte dei Comuni. Che potranno anche rispondere “picche” a questa iniziativa che il Governo Meloni ha introdotto nella Legge di Stabilità appena varata. Entro il 20 gennaio i Comuni, stando alle indiscrezioni, dovrebbero essere tenuti a manifestare l’interesse. Per fare in modo che da marzo 2022 il provvedimento di cancellazione o stralcio che dir si voglia, sortisca i suoi effetti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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