Crescono i pagamenti elettronici anche in Italia, uno dei paesi con un attaccamento marcato per il contante. Nel 2015, il numero delle transazioni digitali è aumentato nell’ordine del 14-15% e anche quest’anno, nonostante l’elevamento del tetto massimo per pagare cash a 3.000 euro, non dovrebbe registrarsi una frenata. Una ricerca condotta da Paysafecard e dal titolo Pay Radar Europe ha trovato, però, alcuni risultati molto interessanti. Il campione intervistato era composto da persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni, dal quale è emerso che l’80% teme al momento di pagare di potere rimanere vittima di un qualche problema di sicurezza dei propri dati personali.
Tutela privacy, disagio tra giovani
L’8% degli intervistati ha segnalato esplicitamente di non sentirsi al proprio agio con l’invio dei dati personali, ma la vera notizia è che il 52,6% dei giovani di età fino ai 25 anni preferisce pagare cash, contrariamente a quanto accade per gli adulti, tra i quali si riscontra una maggiore preferenza per l’uso delle carte di credito. Quanto all’Italia, la maggioranza opta per i pagamenti elettronici (53,2%), una percentuale superiore al 50% della Germania, altro paese fortemente legato all’uso del contante. Il top si ha in Polonia, dove tre persone su quattro preferiscono le transazioni digitali, ma anche in Francia si ha un buon 60%.
I giovani sono più attenti alla propria sicurezza e riservatezza
La ricerca ribalta, quindi, la visione un po’ “pigra” che ci siamo fatti sulle modalità di pagamento: a diffidare maggiormente dalle carte di credito, prepagate, bancomat sono per lo più i giovani, magari perché sono ancora quelli con minori possibilità di usare questi strumenti, non disponendo spesso nemmeno di un conto in banca e non avendo facilità di accedere al credito per il rilascio delle carte collegate al conto.