Grazie alla frenata del costo dell’energia, l’inflazione scende ma, nonostante questo, i prezzi degli alimenti e dei prodotti di uso quotidiano restano alti. Questo è quanto emerge dalla stima preliminare dell’Istat di marzo secondo la quale l’inflazione è calata al 7,7% rispetto al 9,1% dello scorso mese.

Per gli italiani, però, non c’è ancora alcun risparmio: continuano infatti i rincari sul carrello della spesa e sono superiori di ben 5 punti percentuali. Questa tendenza al ribasso non incide sui prezzi dei beni di prima necessità, vale a dire la spesa alimentare e per la cura della persona e della casa, per i quali l’inflazione si attesta al 12,7%.

Ma come risparmiare sui beni di prima necessità senza rinunciare alla qualità? Ebbene, in questo articolo cercheremo di dare una risposta a questa annosa questione.

Perché la spesa è alle stelle nonostante il calo dell’inflazione?

La risposta a questa domanda non è semplice. Le ragioni sono innumerevoli e i dati dell’Istat aiutano a comprenderne almeno qualcuna. Innanzitutto, il rallentamento del tasso di inflazione è legato soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -16,4% a -20,4%) e non regolamentati (da +40,8% a +18,9%), e in misura minore dei beni non durevoli e dei servizi connessi ai trasporti. L’effetto favorevole è frenato proprio dai prezzi degli alimentari non lavorati, che invece continuano a salire.

La Coldiretti spiega che l’aumento costante dei prezzi dei vegetali freschi di quasi il 10% è connesso alla crescita dei costi di produzione e al cambiamento climatico.

La situazione resta complessa e il timore è che si stiano aggiungendo anche manovre di carattere speculativo. Il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, sottolinea invece come questa contrazione dell’inflazione generale non impedisca, proprio a causa del continuo rialzo dei beni di prima necessità, che gli italiani continuino a subire una vera e propria stangata.

Si calcola, infatti, che la batosta per una famiglia media (genitori e due figli) sia nell’ordine di 2.306 euro su base annua, di cui più di 1000 euro soltanto per mangiare e bere, e altri 1000 circa in generale per il carrello della spesa.

Come risparmiare sul carrello della spesa?

Si tratta della classica domanda da un milione di dollari. E probabilmente avrete letto ovunque consigli su come risparmiare sulla spesa quotidiana. Qui, cerchiamo di fare una cosa differente: prendere tutti i suggerimenti che circolano online, in modo tale da permettere a ciascuno di voi di decidere quale strada intraprendere in vista del risparmio. Abbiamo deciso di dividere i consigli in due grandi categoria: la prima riguarda la tipologia della spesa; la seconda riguarda la gestione economica e finanziaria del budget.

Analizziamo dunque quali potrebbero essere dei cambiamenti di abitudini alimentari che potrebbero giovare al portafoglio (ma anche alla salute).

1. Cucinare piatti semplici. Un piatto complesso e articolato porta all’acquisto di un numero elevato di ingredienti, che poi non utilizzeremo più. Cucinare con pochi ingredienti e, soprattutto, con ingredienti che possono essere utilizzati per più ricette porta a un risparmio notevole.

2. Lista della spesa e programma dei pasti. La seconda regola è non andare al supermercato senzxa aver prima stabilito cosa acquistare. Le tecniche di marketing e la disposizione degli alimenti (che tipologie di prodotti trovate negli scaffali quando siete in fila per pagare?) sono pensate proprio per farvi spendere di più Dunque, idee chiare: cosa si intende mangiare durante la setti9mane e una lista dalla quale non derogare.

3. Siamo onnivori, non carnivori. Mangiare carne è una delle voci di spesa maggiore. Ebbene, rinunciare alla carne, mangiarla due volte a settimana (una volta la rossa, una volta la bianca) non porta soltanto a un notevole risparmio, ma fa anche bene alla salute.

Due piccioni con una fava.

Passiamo adesso alla gestione economica e finanziaria del budget da dedicare alla spesa

1. Stabilire un budget fisso per la spesa. Se vuoi risparmiare in maniera consapevole dovete fare una piccola indagine sulle tue abitudini di spesa. Mettiamo che scoprite di spendere 130 euro a settimana per la spesa alimentare. Ebbene, provate a scendere prima a 120 euro, poi a 110, poi a 100. Fissare un budget dà anche la misura di quanto si sta spendendo.

2. Calcola mentre riempi il carrello. Un buon modo per risparmiare e allenare il cervello è quello di calcolare quanto si sta spendendo quando si ripongono i prodotti nel carrello. Si evitano cattive sorprese al momento di pagare e si capisce cosa è veramente utile e cosa no (ma ricordatevi sempre la lista della spesa).

3. Un po’ di psicologia del consumatore. Una classica strategia di marketing è quella di mettere ad altezza occhi i prodotti più costosi: ebbene, ricordatevi di guardare nei ripiani inferiori, e risparmierete un bel po’. Un carrello più piccolo aiuta a spendere di meno: sì, perché un carrello enorme dà sempre l’illusione di non aver acquistato a sufficienze; se devi comprare poche cose, utilizza le mani e le braccia, così davvero non potrai acquistare cose che non servono! Un ultimo accorgimento: non andate a fare la spesa quando avete fame, può sembrare una sciocchezza ma ricerche di mercato hanno di mostrato che acquistare a stomaco pieno fa risparmiare soprattutto su tutte le piccole sciocchezze inutili che la fame fa vedere come imprescindibili.

4. I prezzi al peso e non a confezione. Quando acquisti, ad esempio, il parmigiano, vedi bene qual è il prezzo della confezione ma al chilo (o per 100 grammi), in modo tale da capire quale è effettivamente più economico.

5. Fare una bella ricerca di mercato. I supermercati non presentano gli stessi prezzi, questo lo sa qualunque persona vada a fare la spesa. Controllare i prezzi e i volantini con le offerte è il modo migliore per risparmiare.

Con questi suggerimenti si può continuare a resistere e magari a mettere qualcosa da parte, sperando ovviamente che ben presto l’inflazione rientri e dia qualche libertà di spesa in più.

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