Quanto sono brutte le vecchie abitudini? Una di queste è quella di lasciare il caricabatterie attaccato nella presa anche quando non è collegato al device da caricare. Pensiamo ad esempio agli smartphone, o ai tablet. Quali sono i consumi in bolletta in questo caso? Se pensate che siano completamente irrilevanti, allora forse è meglio dare un’occhiata ai numeri.

Caricabatterie attaccato, quanto consuma?

Per pigrizia o per noncuranza, sta di fatto che sono molte le persone che effettivamente lasciano il caricabatterie attaccato nella presa anche quando il device è ormai caricato e lo abbiamo staccato.

Si tratta di una cattiva abitudine, ma quanto ci costa in bolletta? Erroneamente si crede che, una volta scollegato lo smartphone o un altro device dal caricabatterie, non ci sia un passaggio di corrente, e quindi alcun consumo in bolletta. In realtà, le cose non stanno cosi. In realtà a consumare l’energia, infatti, non è soltanto il dispositivo in sé, ma anche l’alimentatore stesso. Infatti, quando inseriamo il caricabatterie nella presa, si crea un circuito chiuso di energia al suo interno.

Questo sistema permette appunto all’alimentatore di funzionare ed erogare poi l’energia prelevata dal sistema elettrico all’interno del dispositivo elettronico. C’è perfino un termine tecnico che si utilizza per indicare questo tipo di fenomeno, ossia perdita a vuoto, riferendosi per l’appunto all’energia che viene immessa nell’alimentatore quando non ne ha bisogno. Insomma, questo sistema comporta un consumo che, per quanto possa essere effettivamente modesto, ha comunque un costo in bolletta.

Quanto si spende in bolletta?

A questo punto scommettiamo che vi abbiamo incuriositi non poco. Quando si parla di consumi in bolletta siamo tutti attenti a capire la portata del fenomeno. Soprattutto dopo i rincari che abbiamo subito negli ultimi mesi, conseguenza diretta della guerra in Ucraina che ha portato a un costo maggiore delle materie prime, oltre che a gravi problemi di inflazione.

Insomma, a quanto corrisponde questo spreco di energia (watt) in euro? Prima di scoprirlo, c’è da dire che per fortuna l’UE ha regolamentato anche questa perdita a vuoto, stabilendo che il caricabatterie attaccato alla corrente senza dispositivo non deve superare le 0,1 watt di potenza. Occhio però agli alimentatori per laptop, in questo caso necessitano di una potenza maggiore per ricaricarsi, quindi è consentito uno spreco di 0,21 watt.

Detto ciò, possiamo finalmente parlare di soldi. In realtà, da come abbiamo visto, il dispendio energetico è davvero minimo, quindi lasciando il caricabatterie attaccato alla presa per un anno intero, il suo consumo senza il device collegato sarebbe di 35 centesimi (considerando un prezzo medio di 40 centesimi a kWh. La spesa sale a 73 centesimi se abbiamo la medesima abitudine anche per gli alimentatori dei pc portatili. Occhio però che questi consumi si riferiscono appunto agli alimentatori di ultima generazione, quelli appunto regolamentati dall’UE. Per un vecchio caricatore da laptop la perdita a vuoto potrebbe arrivare invece anche a 4 watt, cosa che porterebbe addirittura a ben 13 euro l’anno buttati in energia inutilizzata.