Non più, quindi, in base alla retribuzione, alla posizione lavorativa o all’età, ma semplicemente un prezzo uguale per tutti valido solo per gli anni di studio che si collocano nel sistema contributivo (e quindi successivi al 31 dicembre 1995).
Conviene il riscatto laurea?
Il riscatto laurea, se considerato ai soli fini dell’importo dell’assegno pensionistico, non ha un’impatto economicamente rilevante. Per ammortizzarne il costo, infatti, occorrono decine di anni di fruizione della pensione: per ogni anno riscattato, ipotizziamo, l’incremento dell’assegno pensionistico potrebbe essere di 25/28 euro al mese, il riscatto di 4 anni di studio, quindi, incrementerebbe l’assegno pensionistico di circa 100 euro al mese. Per ammortizzare i quasi 21mila euro pagati, quindi, occorrerebbero 210 mesi di pensione, ovvero 17 anni e mezzo.
Ma riscattare gli anni di studio non serve solo ad aumentare l’assegno pensionistico visto che gli anni riscattati sono da considerarsi alla pari degli anni di contributi derivanti da lavoro effettivo. Riscattando, quindi, 4 anni di studio universitari, ad esempio, si aumenta il proprio montante contributivo di 4 anni, permettendo di raggiungere 4 anni prima i requisiti contributivi necessari all’accesso alla pensione.