Quanto guadagna il Papa? C’è un vero e proprio stipendio per i pontefici?

Anche il Papa ha bisogno di uno stipendio per vivere, ecco quanto guadagna un pontefice dopo l'atto di Papa Francesco.
1 settimana fa
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Papa
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Credenti o no, il tradizionale detto popolare ci spinge a guardare avanti, quindi morto un Papa se ne fa un altro. Ma quanto percepisce il santo padre? Insomma, la domanda non è così frequente e probabilmente i fedeli nemmeno ci pensano, ma in verità da laici dobbiamo comunque ammettere che quello del Vicario di Cristo in terra è comunque un lavoro. Lo stesso Ratzinger, smettendo la croce, ci fece capire che non si è Papa, ma si fa il Papa. Quanto guadagna un Papa, quindi?

La figura del Papa ha sempre rappresentato molto più di un semplice ruolo religioso. È il capo della Chiesa cattolica, una delle istituzioni più antiche e complesse al mondo.

Eppure, per quanto sacra e simbolica, la funzione papale si inserisce anche in un contesto pratico e amministrativo, che coinvolge questioni materiali come la gestione del denaro, le spese della Santa Sede e sì, anche le retribuzioni. In molti si chiedono: quanto guadagna il Papa? È prevista una forma di stipendio per il pontefice? E come funziona il sistema di compensi all’interno del Vaticano?

Papa Francesco, durante tutto il suo pontificato, ha mantenuto un approccio improntato alla sobrietà, alla trasparenza e al rigore etico, anche sul piano economico. La sua posizione in merito alle spese e agli stipendi all’interno della Curia Romana è stata netta: nessun privilegio, nessuna rendita personale, solo ciò che serve per vivere e servire. La risposta a quanto guadagna il Papa diventa quindi un’occasione per riflettere sul rapporto tra spiritualità e gestione concreta della Chiesa, specialmente oggi che la sede papale è vacante e si attende un futuro successore.

Quanto guadagna il Papa: nessun vero stipendio, solo spese coperte

Durante il pontificato di Francesco, alla domanda quanto guadagna il Papa si poteva rispondere con un chiaro: nulla. Il Papa non percepiva uno stipendio personale. Non esisteva un bonifico mensile, un cedolino o una rendita assegnata direttamente al pontefice. La Santa Sede provvedeva a tutte le sue necessità: vitto, alloggio, trasporti, assistenza sanitaria e ogni altra esigenza erano interamente coperti dal Vaticano, ma non c’era un salario nel senso tradizionale del termine.

Francesco, coerente con la sua immagine di Papa vicino agli ultimi, aveva rinunciato a molti comfort: non abitava negli appartamenti papali, ma nella residenza di Santa Marta; usava mezzi semplici per gli spostamenti interni; evitava qualsiasi forma di ostentazione. Aveva più volte ribadito di voler “una Chiesa povera per i poveri”, e aveva fatto di questo principio una guida anche nell’amministrazione del Vaticano.

Il fatto che il Papa non ricevesse uno stipendio non significava però assenza di supporto: il sistema vaticano garantiva tutto il necessario per l’esercizio della funzione papale, ma sempre con sobrietà e senza alcuna forma di arricchimento personale. Questo approccio non era una novità assoluta, ma Francesco lo aveva reso più visibile e radicale rispetto ai pontificati precedenti.

500 euro in meno per i cardinali: i tagli decisi da Francesco

Se il Papa non guadagnava nulla in senso diretto, diverso era il discorso per i cardinali e i membri della Curia Romana.

Questi ultimi ricevevano uno stipendio mensile, in media tra i 4.000 e i 5.000 euro netti, come forma di retribuzione per le loro responsabilità e attività all’interno delle strutture vaticane. Tuttavia, anche questi stipendi avevano subito modifiche significative sotto il pontificato di Francesco.

Nel 2021, per fronteggiare il deficit del bilancio vaticano aggravato dalla pandemia, Francesco aveva firmato un motu proprio che prevedeva una riduzione del 10% degli stipendi per i cardinali, pari a circa 500 euro in meno al mese. I tagli avevano riguardato anche altri ecclesiastici, con decurtazioni tra il 3% e l’8%, ma erano stati strutturati in modo da non toccare i lavoratori laici e i dipendenti con retribuzioni minime.

Questa scelta rifletteva la volontà di tutelare i più deboli e di responsabilizzare le figure apicali della Chiesa anche sul piano economico. Il messaggio era chiaro: chi ha di più deve rinunciare a qualcosa per proteggere chi ha meno. Una decisione che ha rafforzato l’immagine di Francesco come un pontefice vicino ai lavoratori e attento alla giustizia sociale interna.

Quanto guadagna il Papa: un’eredità di sobrietà da non dimenticare

Ora che la sede è vacante e la Chiesa è in attesa del prossimo conclave, la domanda quanto guadagna il Papa resta più che mai simbolica. Non si tratta solo di un calcolo economico, ma di una riflessione sulla direzione che prenderà la Santa Sede. Francesco ha lasciato un segno profondo, anche nella gestione delle risorse: niente stipendi per sé, tagli ai cardinali, rifiuto del lusso, e una gestione trasparente degli affari interni. Chi verrà dopo di lui dovrà decidere se confermare questa linea o segnare un cambiamento. Ma l’eredità lasciata resta chiara: il Papa non è un manager, non è un politico, non è un amministratore delegato. È un pastore, e come tale non deve essere retribuito, ma solo sostenuto, o almeno questo dovrebbe essere in teoria.

In sintesi.

  • Papa Francesco non percepiva stipendio: tutte le sue spese erano coperte dalla Santa Sede.
  • I cardinali guadagnavano circa 5.000 euro, ma Francesco aveva imposto un taglio di 500 euro al mese.
  • La sede papale è ora vacante: resta aperto il tema della continuità nella gestione economica interna.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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