Pensioni 2023: la notizia sicura e le decisioni in forse

In assenza di interventi, dal prossimo anno si tornerà alla Fornero per tutti. Dubbi sulla riforma pensioni: pesa l’impegno finanziario per la rivalutazione degli assegni nel 2023.
3 anni fa
1 minuto di lettura
pensioni
Foto © Licenza Creative Commons

Prosegue il dibattito sulla riforma pensioni fra parti sociali e categorie di lavoratori. Anche se per ora il governo sembra aver messo le trattative all’ultimo posto in agenda. Troppe le incertezze e ancora poco chiare le disponibilità finanziarie da destinare.

Unica cosa certa è che, in assenza di interventi, dal 2023 si andrà tutti in pensione con le regole Fornero. Cioè a 67 anni di età (pensione di vecchiaia) o con 42 anni e 10 mesi di contributi versati (12 in meno per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica.

Il nodo rivalutazione pensioni

Altra cosa certa è che gli assegni dovranno essere rivalutati nel 2023 sulla base dei nuovi dati di inflazione.

Come noto, quest’anno la crescita dell’indice dei prezzi al consumo è prevista intorno al 6% per via delle conseguenze della guerra in Ucraina.

Una batosta per le casse statali che dovranno rivalutare oltre 16 milioni di pensioni per una spesa prevista intorno ai 10-12 miliardi di euro. Non proprio una passeggiata. A ciò bisognerà sommare la percentuale residua delle rivalutazioni delle pensioni del 2022 prevista a gennaio prossimo nella misura dello 0,2%.

Si tratta del recupero dell’inflazione 2022 che è stata certificata dal Ministero dell’Economia all’1,9% solo la scorsa primavera e che sarà messa a conguaglio con i pagamenti delle pensioni di gennaio 2023. Insomma, tutto sommato, un cospicuo esborso per le casse dello Stato.

Riforma e decisioni ancora in dubbio

Va da sé che se il governo dovrà stanziare a bilancio 10-12 miliardi di euro solo per rivalutare le pensioni esistenti, difficilmente si troveranno altre risorse per accontentare sindacati e lavoratori per andare in pensione anticipata.

Oltre tutto Bruxelles ha richiamato nuovamente l’Italia a contenere la spesa pubblica, anche se il patto di stabilità risulta sospeso fino al 2024.

Senza farne cenno, il dito è puntato sulla riforma pensioni che l’Ue vede come il fumo negli occhi.

Il rischio è che lentamente e nel silenzio si scivoli verso un graduale ritorno alle regole ordinarie previste dalla Fornero per tutti. Quota 102 terminerà a fine anno e, qualora fosse prorogata Opzione Donna e Ape sociale, resterebbero poche deroghe per poter abbandonare il lavoro prima del tempo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

L’angolo dei certificati

Pagamento Paypal per bollette Pa.
Articolo precedente

Avviso modifica accordi Paypal per l’Italia: ecco cosa cambia

110 condominio
Articolo seguente

Acconto IMU 2022, il 16 giugno alla cassa anche il condominio