Opzione donna: anticipare la pensione conviene davvero? Ecco pro e contro

L'opzione donna offre alle lavoratrici una via anticipata alla pensione, ma richiede scelte consapevoli e attente valutazioni personali. L'opzione donna offre alle lavoratrici una via anticipata alla pensione, ma richiede scelte consapevoli e attente valutazioni personali.
1 settimana fa
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Opzione Donna
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Nel panorama previdenziale italiano, l’opzione donna rappresenta uno strumento importante per molte lavoratrici che desiderano accedere al pensionamento anticipato. Non si tratta semplicemente di un beneficio previdenziale, ma di una decisione che impatta profondamente il futuro personale ed economico. Con la proroga dell’accesso anche per il 2024, il tema torna al centro dell’attenzione per chi sta valutando la possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro.

I requisiti aggiornati per l’accesso a opzione donna

Per poter accedere al pensionamento con l’opzione donna, è necessario rispettare determinati criteri sia di età che di anzianità contributiva. Il requisito minimo generale prevede il compimento di 61 anni di età e almeno 35 anni di contributi versati.

Tuttavia, la normativa offre alcune agevolazioni anagrafiche a seconda della situazione familiare:

  • Con un figlio, il limite minimo scende a 60 anni;
  • Con due o più figli, la soglia è ulteriormente ridotta a 59 anni.

È cruciale che questi requisiti vengano soddisfatti entro il 31 dicembre 2024, per chi vuole sfruttare opzione donna nel 2025. Tuttavia, la legge consente una certa flessibilità per quanto riguarda altri requisiti specifici, che possono essere soddisfatti anche dopo tale data, purché siano presenti al momento della presentazione della domanda.

Categorie tutelate: chi può accedere

Non tutte le donne che soddisfano i criteri anagrafici e contributivi possono automaticamente usufruire dell’opzione donna. Infatti, è necessario rientrare in una delle seguenti condizioni particolari, pensate per tutelare situazioni di particolare vulnerabilità sociale o lavorativa:

Caregiver familiari

È ammesso l’accesso anticipato se si è impegnate da almeno sei mesi nella cura continuativa di un familiare convivente affetto da disabilità grave. Questo può riguardare:

  • Il coniuge;
  • Un parente di primo grado;
  • Un parente o affine di secondo grado, a condizione che i familiari più stretti (come i genitori o il coniuge della persona assistita) siano anch’essi inabili, deceduti o assenti.

Donne con disabilità

Un altro canale di accesso è riservato a chi ha ricevuto il riconoscimento di invalidità civile pari almeno al 74%.

Lavoratrici coinvolte in crisi aziendali

Nel caso in cui la lavoratrice sia dipendente, o ex dipendente, di un’impresa per la quale è attivo un tavolo di crisi presso il Ministero del Lavoro, è consentito il pensionamento con l’opzione donna già a partire dai 59 anni, indipendentemente dal numero di figli.

Le finestre mobile per il primo assegno

Uno degli aspetti meno noti, ma di grande rilevanza pratica, riguarda il periodo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti e l’effettiva decorrenza della pensione. Questo lasso di tempo prende il nome di “finestra” ed è diverso a seconda della categoria lavorativa:

  • 12 mesi di attesa per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Questo significa che, anche una volta soddisfatti tutti i requisiti, l’erogazione della pensione non sarà immediata, ma soggetta a questi tempi tecnici di slittamento.

Il metodo di calcolo contributivo: vantaggi e criticità di opzione donna

Una caratteristica peculiare dell’opzione donna riguarda il metodo di calcolo della pensione. A differenza del sistema misto normalmente applicato (che combina una quota retributiva e una quota contributiva), il trattamento pensionistico in questo caso è interamente calcolato con il sistema contributivo.

Questo implica una riduzione dell’importo mensile rispetto a quanto si otterrebbe con il calcolo ordinario, soprattutto per chi ha maturato una carriera con retribuzioni elevate o anzianità ante 1996.

Per questo motivo, è fondamentale valutare con precisione l’importo futuro prima di procedere con la domanda. La scelta, infatti, è irrevocabile: una volta esercitata l’opzione donna, non è possibile tornare indietro o chiedere il ricalcolo secondo un altro metodo.

Considerazioni finali: oltre il diritto, la strategia

L’opzione donna non può essere considerata solo come un diritto acquisito, ma piuttosto come una scelta strategica che deve essere attentamente ponderata. La riduzione dell’importo pensionistico, la finestra temporale di attesa e la necessità di soddisfare criteri specifici rendono questa possibilità una soluzione adatta solo a determinati contesti personali e familiari.

Per alcune lavoratrici, può rappresentare una vera e propria ancora di salvezza, specialmente nei casi di difficoltà lavorative, condizioni di salute compromesse o carichi di cura rilevanti. Per altre, invece, potrebbe risultare economicamente penalizzante sul lungo periodo, specie in assenza di una valutazione approfondita delle conseguenze finanziarie.

Riassumendo

  • Opzione donna prorogata nel 2025 per lavoratrici con specifici requisiti anagrafici e contributivi.
  • Età minima ridotta in presenza di uno o più figli.
  • Accesso riservato a caregiver, invalide civili, o coinvolte in crisi aziendali.
  • Prevista finestra d’attesa: 12 mesi per dipendenti, 18 per autonome.
  • Pensione calcolata interamente con il metodo contributivo, spesso penalizzante.
  • Scelta irrevocabile, da valutare attentamente in base alla propria situazione personale.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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