Ombre cinesi dietro il boom dei rendimenti americani a lungo termine

Sull'esplosione dei rendimenti americani a lungo termine si allungano le ombre cinesi, una sorta di vendetta di Pechino contro i dazi di Trump.
3 settimane fa
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Ombre cinesi dietro il boom dei rendimenti americani
Ombre cinesi dietro il boom dei rendimenti americani © Licenza Creative Commons

Ancora in forte rialzo i rendimenti americani sul tratto lungo della curva dei tassi. Il Treasury a 10 anni questa mattina segna una crescita fin sopra il 4,50% in apertura di seduta dal 4,16% di ieri, salvo attestarsi al 4,35% mentre scriviamo. Il trentennale USA ha sfiorato il 5%, ai massimi da un anno e mezzo, esplodendo dal 4,76%. Si attesta al 4,83% in questo momento. Una reazione apparentemente incoerente con il ritorno delle tensioni finanziarie legati alla guerra dei dazi. Sul fenomeno si addensano le ombre cinesi.

Guerra dei dazi USA-Cina

Quando ieri era tardo pomeriggio in Italia, il presidente Donald Trump annunciava su Truth dazi al 104% sulle merci cinesi, in reazione al contro-dazio del 34% imposto dalla Cina sulle merci americane.

Le nuove tariffe sono già entrate in vigore nella mezzanotte tra ieri e oggi. La borsa americana, che era partita bene, ha azzerato i guadagni e chiuso in calo la seduta. L’indice S&P 500 segnava -1,57% a fine giornata.

L’avversione al rischio degli investitori avrebbe dovuto sostenere gli acquisti di titoli di stato americani. Non è avvenuto. La voce che circolava già ieri sembra trovare conferma. Ecco spiegate le ombre cinesi. Pechino starebbe scaricando massicce quantità di Treasuries per farne innalzare il rendimento e inviare un segnale pesante all’amministrazione USA. Poiché questa guerra dei dazi sarebbe stata scatenata dalla Casa Bianca con l’obiettivo non secondario di provocare la caduta dei rendimenti, quanto sta accadendo frustra il tentativo del presidente di ottenere un calo dei costi di emissione del debito e un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Ombre cinesi sul boom dei rendimenti USA

La Cina deteneva direttamente a inizio anno intorno ai 760 miliardi di dollari di titoli del debito USA. Non è una quantità elevata, se consideriamo che l’intero mercato dei Treasuries vale più di 28.000 miliardi. Anche se azzerasse le proprie detenzioni, parleremmo di meno del 3% del totale. Un evento gestibile nel tempo, pur problematico nel breve termine. Il rialzo dei rendimenti americani a lungo termine, tuttavia, sta alimentando la risalita anche sugli altri mercati sovrani. In Europa gli spread si allargano e il BTp a 10 anni si avvicina alla soglia del 4%.

Da notare, infine, la divaricazione anche dello spread Treasury-Bund a 10 anni sopra 170 dai 142 punti base di venerdì scorso. E’ proprio l’effetto delle presunte ombre cinesi. Le vendite si stanno concentrando particolarmente sui Treasuries, perché uno o più soggetti starebbero punendo gli USA per la sua politica sui dazi. Un’escalation commerciale, economica e finanziaria tra le prime due superpotenze. Ci sarà da soffrire sui mercati.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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