Una nuova emissione per Intesa Sanpaolo, che ha collocato sul mercato due obbligazioni in valuta e che saranno negoziabili sul Mercato obbligazionario Telematico e sull’EuroTLX di Borsa Italiana. In particolare, è stata offerta una tranche da 50 milioni di dollari canadesi (34 milioni di euro) e con scadenza in data 13 aprile 2025 con cedola fissa annuale del 4,50% lordo (ISIN: XS2610210564). Una seconda tranche da 50 milioni di dollari neozelandesi (28,4 milioni di euro) è stata offerta con scadenza 13 aprile 2025 e cedola fissa annuale del 5,60% lordo (ISIN: XS2610210051).

In entrambi i casi, la cedola è corrisposta su base semestrale. Il taglio minimo è stato fissato per la prima tranche in 2.000 dollari canadesi (circa 1.360 euro) e per la seconda in 2.000 dollari neozelandesi (circa 1.136 euro).

Possiamo notare le alte cedole per scadenze medio-brevi. Tuttavia, le obbligazioni Intesa Sanpaolo comportano in questo caso l’assunzione anche di un rischio di cambio. Esso si ha per il caso in cui l’euro si apprezzasse nei confronti del dollaro canadese per la prima tranche e del dollaro neozelandese per la seconda. Ne conseguirebbe la perdita di valore del capitale investito e delle stesse cedole corrisposte ogni sei mesi.

Obbligazioni Intesa Sanpaolo, rischi cambio e liquidità

Tenete presente che dai massimi contro l’euro toccati nell’agosto scorso, il dollaro canadese perde più dell’11% ad oggi e il dollaro neozelandese quasi il 10%. L’andamento dei tassi di cambio dipende perlopiù dalle variazioni dei tassi d’interesse. La Banca Centrale Europea (BCE) ha avviato in ritardo la stretta monetaria rispetto alle altre grandi banche centrali. Pertanto, l’euro ha inizialmente perso valore contro le principali valute mondiali e dopodiché lo ha in parte recuperato. Nei prossimi mesi, il recupero proseguirebbe per effetto della minore divergenza monetaria attesa.

Le obbligazioni Intesa Sanpaolo in valuta presentano un ulteriore rischio a cui fare attenzione: di liquidità. Gli importi emessi sono scarni e questo implica la mancata certezza che si formi un mercato secondario per gli scambi.

Potrebbe risultare complicato rivendere i titoli prima della scadenza, perlomeno ai prezzi di mercato. Pertanto, il nostro suggerimento sarebbe di optare per l’investimento per gli importi e nel caso in cui ci si può privare della liquidità impiegata fino alla data di rimborso del capitale. E bisogna tenere il rischio di cambio in debita considerazione per non incorrere in qualche cattiva sorpresa.

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