Mercoledì 29 marzo, il Ministero di economia e finanza offre due Buoni ordinari del Tesoro (BoT) in asta per raccogliere complessivamente 7 miliardi di euro. Le emissioni di titoli del debito pubblico procedono a ritmi serrati. Non c’è tempo da perdere, dato che nell’intero anno ammontano a circa 500 miliardi tra titoli a breve e medio-lunga scadenza in scadenza e deficit da finanziare sui mercati. Nel dettaglio, per uno dei due titoli in offerta si tratta di una riapertura, vale a dire non di nuova emissione, bensì di un’asta di BoT già in circolazione.

Cinque saranno i miliardi che il Tesoro cercherà di raccogliere attraverso la prima tranche del BoT a 6 mesi con scadenza 29 settembre 2023. In base alla quotazione del titolo esistente in scadenza a metà settembre, dovremmo attenderci un esito in area 98,50 centesimi, corrispondente a un rendimento lordo annualizzato intorno al 3%.

C’è anche la riapertura del BoT a 12 mesi per 2 miliardi. In questo caso, la scadenza è per il 14 luglio 2023 (ISIN: IT0005500027). Come potete vedere, la durata residua è di circa tre mesi e mezzo. In effetti, questo titolo sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana quotava al termine della seduta scorsa a 99,21 centesimi, pari a un rendimento lordo alla scadenza del 2,69%.

Asta BoT, picco rendimenti in estate?

Questa asta di BoT servirà perlopiù a rinnovare i titoli semestrali in scadenza il 31 marzo per 5,5 miliardi. Al netto, quindi, la massa dei BoT in circolazione salirà di 1,5 miliardi dai 110,416 miliardi al 14 marzo scorso. I BoT sono bond senza cedola, il cui rendimento è dato solamente dalla differenza tra il prezzo di rimborso alla scadenza e il prezzo di acquisto. Sono emessi per fronteggiare esigenze di liquidità a breve termine.

Hanno un senso sul piano degli investimenti? Possono essere un’alternativa alla detenzione di liquidità in banca nell’attesa di puntare dopo pochi mesi su asset più redditizi.

E ciò ha senso in una fase di rialzo dei tassi attualmente in corso. Tra l’altro, proprio questa estate, in coincidenza con le due scadenze dei BoT, i rendimenti nell’Area Euro dovrebbero raggiungere il picco. La Banca Centrale Europea cesserà verosimilmente la stretta monetaria tra la primavera e l’inizio dell’estate e, a quel punto, il mercato inizierà a scontare una stabilizzazione dei tassi seguita da un loro taglio nel medio termine. I prezzi torneranno a salire nell’ultima parte dell’anno. Ovviamente, stiamo parlando di previsioni tutte da riscontrare nei fatti.

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