In data 12 aprile, si terrà la prossima asta di Buoni ordinari del Tesoro (BoT) con l’obiettivo di raccogliere 8,5 miliardi di euro. Due saranno i titoli in emissione: la prima tranche dei titoli a 12 mesi con scadenza il 12 aprile 2024 per 6,5 miliardi. I restanti 2 miliardi dovranno raccogliersi con la riapertura dei titoli annuali emessi per la prima volta il 12 agosto 2022 e che arriveranno a scadenza il prossimo 14 agosto (ISIN: IT0005505075). Si tratta di una terza tranche in questo secondo caso, ma i titoli in oggetto hanno una durata residua oramai di 4 mesi.

Sulla base delle attuali condizioni di mercato, l’asta BoT dovrebbe esitare un rendimento lordo in area 3,20% per la scadenza a 12 mesi e intorno al 3% per quella a 4 mesi. Ne consegue che dovremmo aspettarci un prezzo rispettivamente intorno a 96,90 e a poco meno di 99 centesimi. Ricordiamo che a marzo, i BoT annuali hanno esitato un rendimento al 3,613%. Dunque, questo mese l’emissione risulterebbe un po’ meno vantaggiosa per gli obbligazionisti.

Asta BoT opportunità prima che rendimenti scendano

Avrebbe senso puntare sulla terza tranche del BoT agosto 2023? Vi mettereste in tasca un rendimento di circa lo 0,75%, che annualizzato farebbe il 3%, come dicevamo sopra. In attesa di impiegare più proficuamente la vostra liquidità, potrebbe essere un buon modo per guadagnare qualcosa. Anche perché la stretta monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe cessare proprio in estate. E ad agosto, è probabile (non scontato) che assisteremo almeno a una stabilizzazione dei prezzi dei bond, prima che inizi la loro risalita.

Dunque, entro pochi mesi sarà finito il periodo di convenienza per inserire in portafoglio obbligazioni a lunga scadenza. Di lì in avanti, i rendimenti si abbasseranno e i prezzi saliranno. Questo significa che i rendimenti dei bond medio-lunghi sarebbero giunti al culmine in questa fase e vi rimarranno fino a questa estate, sempre che l’impostazione monetaria della BCE non cambi in maniera imprevedibile sulla base degli sviluppi macroeconomici nell’Area Euro.

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