Si rimane sempre stupiti dall’ingegnosità dei malviventi e il caso della truffa del falso avvocato è senza dubbio tra i più singolari degli ultimi tempi. La notizia l’ha sdoganata il programma Chi l’ha visto?, il quale si è messo proprio sulle tracce del truffatore al fine di affidarlo alla legge prima che possa mietere altre vittime. Il suo operato, però, potrebbe fungere da macabra ispirazione per altri malintenzionati. Diventa quindi fondamentale saper riconoscere il pericolo.

Truffa falso avvocato, di cosa si tratta?

I fatti sono accaduti a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, e riguardano il raggiro perpetrato ai danni di una signora anziana.

La donna è stata chiamata nel cuore della notte da un presunto avvocato, il quale asseriva che la nipote dell’anziana signora era stata vittima di un’incidente in auto. Tale sinistro aveva provocato gravi lesioni a un’altra donna, la quale ora si trovava in ospedale in condizioni drammatiche. In pratica, il finto avvocato chiedeva un risarcimento per conto della sinistrata, la quale avrebbe ritirato la denuncia qualora fosse stata risarcita in danaro. In realtà, già da questo primo passo la vittima avrebbe dovuto mettersi in allarme, ma non lo ha fatto e ha anzi pagato il falso avvocato con 1500 euro in contanti e alcuni gioielli.

Solo a questo punto la donna avrebbe chiamato sua nipote per chiederle se tutto era risolto. Naturalmente, la nipote non aveva la minima idea di cosa sua nonna stesse dicendo ed ecco che si è scoperto l’inganno. Benché le dinamiche non siano chiarissime, è innegabile che la leggerezza dell’anziana signora è abissale. Possibile che si sia messa in contatto con la nipote solo dopo aver effettuato il pagamento? Ci troviamo quindi di fronte a un caso davvero singolare e, se non ci fosse la testimonianza di Chi l’ha visto?, si stenterebbe a crederlo reale.

Un piano ben congegnato

Ci troviamo senza dubbio davanti a una truffa ben congegnata, e della quale non abbiamo chiari ancora tutti i meccanismi. La vittima ha comunque sporto denuncia ai carabinieri del suo comune, ma al momento del truffatore nemmeno l’ombra. Quel che si evince da questo racconto è che il criminale aveva informazioni specifiche e decisive sulla sua vittima. Innanzitutto il suo numero di telefono, oltre che notizie relative alla nipote e altro ancora. Insomma, la messa in scena è stata credibile e per metterla in pratica il falso avvocato doveva conoscere bene la vittima, o quanto meno essere riuscito a recuperare tutte le info di cui aveva bisogno.

Viviamo costantemente ormai nella paura che i nostri dati personali siano rubati da malintenzionati. Non ultima la vicenda dei punti di ricarica pubblici, i quali sarebbero stati manomessi dagli hacker al fine di installare malware nei nostri smartphone quando li andiamo a caricare in queste stazioni. Come difendersi da tutto questo? L’unico modo è informarsi il più possibile, tenersi aggiornati, soprattutto se utilizziamo determinati prodotti. Indubbiamente, una donna anziana può essere un obiettivo facile per i truffatori. Ma anche gli anziani possono armarsi di tanta volontà e informarsi sui rischi del web, magari chiedendo l’aiuto di un nipote o di un figlio.

È probabile, infatti, che anche la truffa del falso avvocato nasca dal mondo di internet, con il truffatore che è riuscito a racimolare tutte le informazioni di cui aveva bisogno andandole a cercare online. Insomma, la conoscenza rimane sempre l’unica arma che abbiamo. Del resto, come dice il vecchio detto, per combattere il nemico bisogna conoscerlo.