Si torna a parlare di richiami alimentari dopo gli ultimi avvisi diramati dal Ministero della Salute. Per i produttori di alimenti si tratta di un vero e proprio incubo, non solo per i costi. I prodotti richiamati, infatti, possono creare rischi per la salute dei consumatori e inoltre creare un danno di immagine non da poco.

Le cause principali dei ritiri riguardano le etichette mancanti, errate o incomplete ma anche la contaminazione da corpi estranei non metallici/metallici. Inoltre i difetti visibili su prodotti e confezioni.

Una soluzione per le prime e le ultime cause c’è ed è l’implementazione dell’etichettatura e dell’ispezione. In questo modo le confezioni non conformi vengono scartate in automatico dalla linea di produzione mediante sistemi di espulsione. Si scarterebbe così, una delle più frequenti cause di richiamo. Tutti, quindi, sia i produttori che i consumatori, potrebbero dormire sonni più tranquilli, senza più incubi.

Ma per il rischio salmonella o chimico non si può fare nulla se non ritirare il prodotto. Ecco gli ultimi sui quali il Ministero ha puntato il dito.

Andiamo con ordine

In data 6 aprile il Ministero della Salute ha richiamato la quinoa bianca a marchio “Lina” prodotta dall’Agritade Sac con sede in Perù. Si tratta della confezione da mezzo chilo con termine minimo di scadenza dal 26 novembre 2023 al 15 agosto 2024. Il motivo del richiamo è l’elevato contenuto di chlorophyros e chlorate (pesticidi) per cui l’invito è quello di non consumare il prodotto e se possibile riportalo al negoziante.

Nella stessa data si legge anche del richiamo di verdura seems (country beans) verdura fresca (denominazione). Il marchio di identificazione dello stabilimento/produttore è Rb Foods mentre è commercializzato da Fresh Tropical srl by Jawd. La sede è invece presso RbFoods Bangladesh a Dhaka. È la presenza anche in questo caso di pesticidi oltre il limite di legge il motivo del richiamo per cui la raccomandazione è quella di non consumare l’articolo.

Gli altri richiami alimentari

Per rischio presenza allergeni, il Ministero della Salute ha richiamato il preparato per crème caramel Belbake di Lidl Italia. Il nome del produttore è Prontofoods, la sede è in via Grazia Deledda 43, 25018 Montichiari (BS) mentre la data di scadenza è il 5 dicembre 2022. La confezione è quella da 200 grammi (100×2) e il motivo del richiamo è la presenza di allergene mandorle 0,55 mg/kg non dichiarato in etichetta. Chi è allergico alle mandorle, quindi, non deve consumare il prodotto e riportarlo presso il punto vendita per il rimborso. Lidl e Prontofoods si scusano per gli eventuali disagi causati e invitano a chiamare il numero 800480048 per eventuali chiarimenti.

L’ultimo richiamo, presente sul sito ufficiale del supermercato Penny Market, è quello del formaggio a pasta molle con crosta edibile leggermente fiorita da 180 grammi a marchio “Cuor di Terra”. Il nome del produttore è il Caseificio Longo, il lotto di produzione è il 1074, la confezione è quella da 180 grammi mentre la data di scadenza è quella del 29 aprile 2023. In questo prodotto è possibile la presenza di salmonella per cui i clienti sono invitati a non consumarlo e restituirlo al punto vendita per il rimborso entro il 29 aprile. In caso di necessità si potrà contattare il numero 0124/428267 oppure chiedere informazioni inviando una e-mail a [email protected].

[email protected]