Vivere in una città dove la qualità della vita è alta è il sogno di tutti. A chiunque sarà capitato di fantasticare su un altro posto in cui trasferirsi e rifarsi una vita. Prima di fare certe scelte, è sempre bene valutare alcuni parametri. Per valutare la qualità della vita di una provincia si tiene conto di alcuni fattori come la ricchezza, i consumi, il lavoro, la socialità e la cultura. A fare una panoramica, in tal senso, è la 33esima edizione dell’indagine sulla Qualità della Vita de Il Sole 24 Ore che ha decretato Bologna come la città dove si vive meglio.

Il capoluogo emiliano aveva vinto anche nel 2020. Sul podio delle città dove si vive meglio, si trovano anche Bolzano e Firenze.

Qualità della Vita 2022, le prime 50 città in cui si vive meglio

Il capoluogo toscano ha persino scalato otto posizioni rispetto al 2021 mentre Milano si trova all’ottavo posto. Tra le grandi città, anche Roma ha perso ben 18 posizioni, Torino è finita al 40esimo posto, Napoli al 98esimo, a causa della scarsa qualità dell’aria e del problema della criminalità. Dunque, tra le prime dieci città italiane in cui si vive mehlio per la Qualità della vita troviamo:

  • Bologna
  • Bolzano
  • Firenze
  • Siena
  • Trento
  • Aosta
  • Trieste
  • Milano
  • Parma
  • Pisa

Tra le prime 20 troviamo anche Cremona, Udine, Reggio Emilia, Bergamo, Sondrio, Verona, Modena, Cagliari, Gorizia e Venezia.
Dalla posizione numero 21 alla numero 30 spiccano invece:

  • Treviso
  • Brescia
  • Monza-Brianza
  • Piacenza
  • Pesaro-Urbino
  • Pordenone
  • Genova
  • Ancona
  • Padova
  • Ravenna

Dalla 31esima alla 50esima posizione troviamo:

  • Roma
  • Lecco
  • Como
  • Forlì-Cesena
  • Belluno
  • Cuneo
  • Arezzo
  • Vicenza
  • Novara
  • Torino
  • Perugia
  • Ascoli Piceno
  • Varese
  • Pescara
  • Prato
  • Rimini
  • Lucca
  • La Spezia
  • Lodi
  • Verbano-Cusio-Ossola

Le altre si trovano tutte tra la 51esima e la 107esima posizione.

Le peggiori

Tra le peggiori città per la Qualità della Vita, quindi, ci sono Crotone, Isernia, Caltanissetta, Foggia, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Taranto, Enna, Caserta, Napoli, Salerno, Catanzaro, Cosenza, Potenza, Trapani, Brindisi, Catania, Siracusa, Messina e Palermo.


Tra gli indicatori presi come riferimento spiccano due indicatori sull’inflazione, uno su energia da fonti rinnovabili e riqualificazioni energetiche. Secondo il Sole 24 ore, in genere le performance delle città stanno peggiorando, soprattutto rispetto ad alcuni parametri come gli elevati canoni di locazione e il benessere delle generazioni più giovani. Le città del Sud sono quasi tutte agli ultimi posti, dall’81a alla 107a posizione.

Si notano anche le conseguenze lasciate dal covid, come la recessione economica, soprattutto al Sud. I prezzi sempre più alti schiacciano le famiglie e il caro energia colpisce anche imprese e amministrazioni locali, sempre più in difficoltà a gestire i budget.
Per quanto riguarda le grandi città, peggiorano le performance di alcune città metropolitane come Milano, che dalla seconda posizione del 2021 è scalata all’ottava soprattutto per gli indicatori «Ricchezza e consumi». Roma è finita in 31esima posizione, Genova in 27esima, solo per fare un esempio.

Guardando agli indicatori Ricchezza e consumi, a vincere sono le piccole città come Belluno, Bologna e Bolzano. Pisa spopola per la classifica «Ambiente e servizi, che premia anche Siena e Aosta mentre nella classifica «Giustizia e sicurezza vincono Oristano, Pordenone e Sondrio. Nella categoria Demografia, salute e società la spuntano Bologna, Modena e Roma mentre nella sezione «Cultura e tempo libero» vincono Firenze, Trieste e Gorizia.