Il Financial Times, il quotidiano finanziario piú importante del mondo, oggi dedica 12 pagine ad una classifica davvero insolita per il suo target: i 50 manager LBGT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) piú capaci del mondo. La decisione di occuparsi della “executive diversity”, la diversitá sessuale nel management, fa riflettere su quanto e come stia cambiando il mondo del business internazionale.
La classifica del Financial Times
Al decimo posto Mary Jo Abler presidente della 3M Unitek che si occupa di affari nel campo dell’odontoiatria e ortodonzia. Al nono posto Anthony Watson, Amministratore Delegato e Chief Information Officer per Barclays Bank
Al settimo posto Colin Walsh, vice presidente esecutivo, servizi di carte American Express. Alla sesta posizione Claudia Brind-Woody vice-presidente e amministratore delegato di IBM.
Al quinto posto Lord Allen of Kensington, Presidente e direttore non esecutivo di 2 Sisters Food Group, ISS, Global Radio, Endemol. Alla quarta posizione il direttore delle comunicazioni JPMorgan Chase Joseph Evangelisti. Paul Reed, amministratore delegato BP Fornitura Integrata e Trading, si piazza al terzo posto. Al secondo posto Beth Brooke, vice presidente EY. Al primo posto della classifica dei 50 manager piú importanti del mondo stilata dal Finalcial Times troviamo Antonio Simoes, capo del settore bancario per il Regno Unito e capo del retail banking e wealth management per l’Europa di HSBC Bank