La Naspi è una misura molto importante perché va a coprire i periodi di non occupazione di chi ha perso il lavoro in maniera involontaria. Solo chi attende di ricevere la Naspi spettante sa bene quello di cui parliamo e dell’importanza di questa misura. Ci sono infatti situazioni davvero delicate come sono quelle di chi non ha reddito perché ha perso il lavoro, non ha più busta paga e quindi spera nella Naspi per una forma di sostentamento. Ecco perché ci sono situazioni che andrebbero meglio approfondire con l’INPS, soprattutto quando lo stesso Istituto blocca l’istruttoria della pratica per alcuni documenti mancanti.
Un problema che per esempio ha una nostra lettric che da mesi aspetta la Naspi. Un caso che ci lascia spiegare una delle situazioni più comuni che portano ad una istruttoria più lenta della Naspi.
“Buonasera, mi chiamo Maria e sono una supplente di scuola. Ho avuto negli ultimi tempi diverse chiamate da diversi istituti scolastici nel mio comprensorio. Ogni volta che una scuola mi chiama mi presento a lavorare e firmo un contratto. Adesso per motivi personali non posso più lavorare. Ed ho deciso di chiedere l’indennità per disoccupati INPS. Premetto che posso sfruttare anche dei periodi di lavoro precedenti. Ho presentato domanda a febbraio. Però adesso l’INPS mi chiede le buste paghe che io non ho e che la scuola non mi dà. Come faccio ad avere delle buste paga per pochi giorni di lavoro con tutte le scuole che ha avuto? Cioè Io all’INPS cosa dico visto che mi blocca la domanda dai primi di febbraio, quando l’ho presentata?”
Naspi, ecco perché l’INPS chiede le buste paga del rapporto di lavoro
Non è raro che in sede di istruttoria di una domanda all’INPS l’istituto chieda della documentazione aggiuntiva per il corretto sviluppo della stessa pratica. Una cosa che non riguarda esclusivamente la Naspi ma riguarda anche altre misure e altre richieste che vanno fatte come sempre all’istituto.
Può riguardare infatti anche le domande di pensione. Per esempio capita spesso che l’INPS chieda una integrazione dei documenti al diretto interessato. Magari per il tramite del patronato che lo ha aiutato a presentare la domanda. Detto ciò, tornando al caso della nostra lettrice, non è un caso isolato quello secondo cui l’INPS chiede le buste paga. Evidentemente nelle banche dati mancano le pezze giustificative dei periodi di lavoro coperti da contribuzione che poi servono alla lavoratrice per la Naspi.
Come fare ad esaudire la richiesta dell’INPS
Le buste paga richieste dall’INPS per la Naspi sono la prassi. Anche perché sono il documento più facile da recuperare da parte dei contribuenti. Anche se va detto che spesso l’INPS chiede l’ultima busta paga. E nel settore privato non sempre è facile ottenere l’ultima busta paga nei primi 8 giorni successivi ad un licenziamento per esempio.
Peggio nel settore pubblico come per esempio nelle scuole. Ma sicuramente la nostra lettrice avrà tra le mani i contratti sottoscritti con i vari istituti. Potrebbe usare quelli per rispondere alla richiesta dell’INPS. Anche se come detto è una richiesta specifica. L’operazione si fa sul sito dell’INPS. Entrando in area riservata, basta entrare nella domanda di Naspi, dove sicuramente c’è la richiesta di integrazione della documentazione. Il tasto allega documenti in PDF è quello da usare per inserire i documenti da inviare all’INPS. Si possono inserire massimo 5 documenti per volta. Come sempre l’accesso all’area riservata dell’INPS si fa tramite CIE (Carta di Identità Elettronica), CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).