Trovare un lavoro dopo i 60 anni è sicuramente una cosa molto difficile da fare. Soprattutto chi non ha diritto ad una pensione si trova in una situazione ancora più spiacevole perché all’assenza di lavoro si aggiunge anche l’assenza di un trattamento previdenziale da parte dell’INPS. Ecco perché adesso analizziamo quali sono le misure assistenziali INPS che possono permettere a chi si trova senza lavoro e senza il diritto alla pensione, di percepire comunque qualcosa da parte dell’Istituto previdenziale italiano.
Per i senza lavoro ecco il principale ammortizzatore sociale, la Naspi
Chi è senza lavoro perché lo ha perso anche se ha oltre 60 anni può avere diritto alla Naspi.
Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, questo l’acronimo di Naspi. Una misura che viene destinata a chi perde involontariamente il lavoro. In pratica, ad esclusione delle dimissioni volontarie (ma se per giusta causa vanno bene anche loro), qualunque altra forma di interruzione del lavoro offre il diritto alla Naspi.
L’indennità per disoccupati INPS è pari alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti. Ed è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali sempre dei 4 anni precedenti. Se la retribuzione è più alta di un determinato limite rivalutato ogni anno (per il 2025 1.436 euro circa), al 75% di questo importo massimo si aggiunge il 25% della parte eccedente. La Naspi comunque non può superare 1.562,82 euro al mese. Dopo i primi 3 mesi di fruizione parte il decalage del 3% al mese. Tra le misure assistenziali INPS la Naspi è forse la più utilizzata da chi perde il lavoro.
Assegno di Inclusione, gli over 60 dentro il sussidio
Un’altra misura che può permettere di avere una fonte di sostentamento oltre i 60 anni senza pensione e senza lavoro è l’Assegno di Inclusione.
Il sussidio ha tra le varie categorie a cui viene assegnato proprio gli over 60. Soggetti che per età quindi vengono considerati non occupabili. Tra le misure assistenziali dell’INPS l’ADI, acronimo con cui viene chiamata la misura, è l’unica che ha bisogno di un ISEE in corso di validità per i richiedenti.
Il nucleo familiare del richiedente deve avere un ISEE non superiore a 10.140 euro nonché un reddito familiare al di sotto di 6.500 euro ma da moltiplicare per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI basato sul numero dei componenti la famiglia dentro il sussidio. Per chi ha già 67 anni, e se in famiglia sono presenti solo over 67 e solo invalidi, il reddito familiare non deve superare 8.190 euro, sempre da moltiplicare per la scala di equivalenza.
Inoltre serve un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro ad esclusione della casa di abitazione del nucleo familiare se quest’ultima è sotto 150.000 euro.
Per prendere l’ADI serve rispettare diverse condizioni
Oltre a vari fattori ulteriori come il mancato possesso di auto, moto e imbarcazioni di un certo tipo, la famiglia interessata all’ADI deve avere un patrimonio mobiliare non eccedente 6.000 euro per i nuclei monocomponente, 8.000 euro per i nuclei composti da due soggetti, 10.000 euro per i nuclei composti da tre o più soggetti a cui aggiungere 1.000 euro per ogni figlio a partire dal terzo, 5.000 euro per ogni componente con disabilità e 7.500 euro per ogni componente non autosufficiente.
La misura vale 541,66 euro al mese di integrazione al reddito per il singolo. Valore da moltiplicare per i componenti della famiglia che beneficiano del sussidio, sempre per la scala di equivalenza. E se si vive in affitto, ecco 303,33 euro al mese di ristoro aggiuntivo, ma solo con contratti di locazione registrati alle Entrate.
Misure assistenziali INPS per chi ha 60 anni o più, ecco cosa e quanto prendere
A 67 anni e solo a partire da questa età ecco l’altra misura assistenziale INPS che si chiama Assegno Sociale. La misura si rivolge a soggetti che a 67 anni non hanno maturato il diritto ad una pensione propria. E che gravano in condizioni economiche precarie. La misura che una volta si chiamava pensione sociale è destinata a chi ha redditi al di sotto dell’importo stesso dell’Assegno Sociale. Oppure del suo doppio per i coniugati.
Si possono prendere fino a massimo 538,69 euro al mese. Cifra massima che spetta a chi non ha altri redditi o ha redditi cumulati con il coniuge fino a 538,69 euro. L’importo è tagliato in misura pari al reddito posseduto. Infatti è una integrazione al reddito come l’Assegno di Inclusione, fino a far arrivare il beneficiario a 538,69 euro al mese tra reddito proprio e Assegno Sociale. O fino a 1.077,38 per i coniugati.