Mercato immobiliare, crisi prolungata o opportunità?

Prosegue il calo dei prezzi del mercato immobiliare e ancora non si vede la fine. A gennaio prezzi delle case giù dello 0,6%.
4 anni fa
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Mercato immobiliare ancora in difficoltà. Il 2021 si è aperto in calo per i prezzi delle case usate, che a gennaio fanno registrare una diminuzione dello 0,6% rispetto al mese precedente. Si attestano a un valore medio di 1734 euro al metro quadro (+2,2% la variazione rispetto a gennaio 2020).

È quanto emerge dall’indice dei prezzi elaborato dall’ufficio studi di Idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia che, dopo il calo delle transazioni adesso vede i primi effetti sui prezzi delle abitazioni diffusi in parecchie zone del paese.

Mercato immobiliare, prosegue il calo dei prezzi

L’indice generale – si legge in una nota – osserva una spaccatura del mercato nel mese di gennaio, con la metà regioni in crescita e l’altra metà in discesa.

Le macroaree che vedono una maggiore diminuzione dei prezzi sono Lazio (-2,4%) e Lombardia (-1,2%), seguite da Puglia (-0,9%) e Veneto (-0,7%). Calo dello 0,3% per Liguria, Emilia-Romagna e Campania, dello 0,2% in Basilicata e Piemonte.

Dal lato opposto le regioni che vedono aumentare maggiormente le richieste dei proprietari sono Valle d’Aosta (2,9%), Molise (1,5%), Marche (1,2%) e Friuli-Venezia Giulia (1,1%). Chiudono in terreno positivo Umbria e Trentino-Alto Adige (0,5% in entrambi i casi), Sardegna (0,4%), Toscana (0,3%), Abruzzo e Calabria (0,2% entrambe le regioni).

Liguria regione più cara, Calabria più conveniente

Sul versante dei prezzi la Liguria (2.451 euro/m²) si conferma la più cara, seguita da Trentino-Alto Adige (2.449 euro/m²) e Valle d’Aosta (2.404 euro/m²). Le richieste più basse dei proprietari in Sicilia (1.041 euro/m²), Molise (909 euro/m²), Calabria (902 euro/m²).

Per quanto riguarda le province, il trend ribassista di gennaio trascina 49 aree provinciali sulle 106 monitorate in terreno negativo (invariati i valori a Cremona, Perugia, Genova, La Spezia, Pisa e Sondrio).

A Lecco (-3,7%), Vicenza (-3,6%), Matera (-2,5%) e Frosinone (-2,4%) si registrano i cali maggiori. Mentre, all’opposto, Nuoro (4,5%), Belluno (3,7%) e Aosta (2,9%) segnano le migliori performance del mese.

Bolzano provincia più cara d’Italia

Relativamente ai prezzi, Bolzano (3.697 euro/m2) è ancora la provincia più cara d’Italia davanti a Savona (3081 euro/m2) e Firenze (2.895 euro/m2). Nella parte bassa del ranking Biella, con 628 euro, è la più economica davanti a Caltanissetta (699 euro/m2) e Isernia (753 euro/m2).

L’andamento generale dei prezzi nei capoluoghi di provincia ha visto una prevalenza di segni positivi, in 58 dei 110 capoluoghi analizzati, con 7 città stabili a gennaio. I maggiori incrementi spettano a Urbino (6,7%), Alessandria (2,7%) e Udine (2,5%). Di contro, le maggiori percentuali di ribasso spettano a Lecco (-2,2%), Frosinone ed Enna (-2,3%) e Isernia (-2,4%).

Tra i mercati principali tengono in terreno positivo Firenze (0,3%), Milano (0,2%) e Bologna (0,1%). Stabile Torino, prezzi giù a Palermo (-0,1%), Bari (-0,6%), Roma (-1%) e Napoli (-2%).

I prezzi di vendita, vedono Venezia (4.441 euro/m²) confermarsi al top dei valori, subito davanti a Milano (400 euro/m²) e Firenze (3.980 euro/m²). Nella parte bassa della graduatoria i capoluoghi più economici restano Ragusa (799 euro/m²), Caltanissetta (778 euro/m²) e Biella (716 euro/m²).

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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