Oggi si parla tanto del futuro del lavoro. Sotto diversi punti vista: per l’innovazione tecnologica, per la possibilità di arginare la disoccupazione (soprattutto in previsione dell’abolizione del reddito di cittadinanza) e per capire i nuovi trend di mercato che porteranno alla nascita di nuove professioni. Che ora nemmeno immaginiamo. Sembra troppo audace? Potrebbe, ma facciamo un salto indietro.

Entro il 2030 ci saranno lavori che ora non esistono

Questa previsione è frutto di un lungo lavoro di ricerca da parte dell’IFTF (Institute For The Future), che già nel 2017 aveva pubblicato uno studio, secondo il quale l’85% dei lavori svolti entro il 2030 al momento nemmeno esistono.

A causa di quanto è accaduto negli ultimi anni, tra pandemia, guerra e recessione, abbiamo già potuto notare la nascita di nuove professioni legate proprio a questi fenomeni: addetti alla gestione e al controllo dei flussi di persone nei posti chiusi, i responsabili del tracciamento dei contagi, addetti alla sanificazione, solo per nominarne alcuni.

L’emergenza è stata un’opportunità

I precedenti non mancano

Oggi sentir parlare di SEO, di social media manager o di copywriter è come sentir parlare di professori, operai, avvocati, ecc. Ma solo 15 anni fa questi lavori di fatto non erano riconosciuti, non avevano ancora una denominazione, tanto che, ricordo per esperienza personale, all’apertura della partita iva non si trovava la categoria di riferimento per la posizione di copywriter e SEO.

Così optammo per quella più assimilabile, web designer che, insieme a webmaster, erano le uniche due figure del web ufficialmente riconosciute.

Già nel 2017 invece i termini SEO&Co soo diventati di pubblico dominio e oggi sono lavori veri e propri, richiesti e ambiti.

Chi lo avrebbe mai detto nel lontano 2008?

Lavori del futuro tra nuove tecnologie e necessità

Come sempre accade, la nascita di nuovi lavori avviene sulla spinta di un propulsore universale: la necessità.

Facciamo di necessità virtù, sempre, così come nella prima decade del 2000.

La crisi economica e alla penuria di posti di lavoro, unite alla crescente digitalizzazione delle attività commerciali, hanno favorito la comparsa di figure come

  • Copywriter, per riempiere di contenuti i siti web
  • SEO, per indicizzare i siti sui motori di ricerca
  • Social media manager, per gestire le pagine delle attività su Facebook prima e poi sugli altri social.

Visto l’attuale andamento del mercato di luce e gas, non sarebbe assurdo pensare ad una nuova professione, tipo consulente energetico.

I lavori del futuro saranno basati sull’intelligenza artificiale?

Lo sviluppo e la crescita delle IA può essere un impulso fondamentale per orientare il mondo del lavoro; le tecnologie guideranno il cambiamento?

Alcuni settori, come ad esempio quello immobiliare, iniziano già a porsi la domanda e si chiedono come cambierà la figura dell’agente immobiliare con l’ingerenza tecnologica ormai arrembante.

Per il momento non sono previste prevaricazioni delle macchine sull’uomo, che è ancora considerato fondamentale.

Il quid umano, la sua imprevedibilità ed empatia non possono ancora essere riprodotte e simulate, ma sarà sempre più stretto il rapporto con i robot e le macchine in generale.

Le IA saranno di supporto in molti ambiti lavorativi, specie in quelli tecnologicamente più avanzati come quello della sicurezza informatica, delle blockchain, della realtà virtuale, tutti settori in cui è previsto che nasceranno i lavori del futuro.