La crisi tra Usa e Cina rovina gli investitori italiani, quali azioni sono a rischio?

Crisi USA-Cina: gli investitori italiani tremano. Ecco le azioni più a rischio e cosa fare per proteggersi
2 settimane fa
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Gli scossoni geopolitici hanno sempre un enorme impatto sull’economia, ma non solo dei Paesi coinvolti nella bagarre. Le scosse si ripercuotono come un terremoto anche altrove e la sfida tra Usa e Cina non può che coinvolgere anche l’Italia. La tensione tra Stati Uniti e Cina non accenna a diminuire e ora le ripercussioni iniziano a farsi sentire anche nei portafogli degli investitori italiani. Le tensioni commerciali, le sanzioni reciproche e la stretta su alcuni settori strategici stanno creando un clima di incertezza che mette a rischio numerosi titoli, anche quotati nelle Borse europee. Ma quali sono le azioni più esposte alla crisi USA-Cina?

Perché la crisi USA-Cina fa tremare i mercati

A prima vista, il confronto tra Washington e Pechino potrebbe sembrare una questione lontana per gli investitori italiani.

Ma l’economia globale è fortemente interconnessa, e molte aziende europee – comprese quelle del listino italiano – dipendono in parte o totalmente da filiere produttive o mercati asiatici e americani. La crisi si gioca su più fronti:

  • restrizioni sulle tecnologie strategiche, come i chip e l’intelligenza artificiale
  • tensioni geopolitiche legate a Taiwan
  • limitazioni agli investimenti in settori considerati sensibili
  • dazi e controdazi su prodotti ad alto valore aggiunto

Tutto ciò crea un clima di incertezza e volatilità, e gli investitori iniziano a ridurre l’esposizione verso titoli considerati “a rischio geopolitico”.

Le azioni italiane più esposte alla crisi tra USA e Cina

Nel panorama italiano ci sono diverse aziende che, direttamente o indirettamente, risentono delle turbolenze internazionali. Alcuni nomi tornano spesso nei report degli analisti:

  • STMicroelectronics: tra i titoli più colpiti in Borsa, ST è uno dei maggiori produttori di semiconduttori in Europa.

    Ha clienti sia negli Stati Uniti che in Asia, e ogni movimento nei rapporti tra i due giganti impatta fortemente sulla domanda e sulle forniture. È tra le azioni più vulnerabili in caso di ulteriore escalation.

  • Pirelli: fortemente presente sul mercato cinese e in parte controllata da un gruppo industriale cinese, Pirelli potrebbe subire danni sul piano commerciale e reputazionale. Anche l’accesso a nuove tecnologie potrebbe essere limitato dalle pressioni geopolitiche.
  • Ferrari e Stellantis: pur non essendo direttamente nel mirino, entrambi i gruppi esportano in Cina e negli USA, due mercati strategici per le auto di lusso e di fascia media. Eventuali dazi o restrizioni commerciali potrebbero rallentare le vendite, specie in Cina.
  • Tenaris: attiva nel settore dell’energia, Tenaris ha diversi interessi e commesse a livello globale. In caso di instabilità prolungata tra le due superpotenze, i flussi energetici e i piani industriali potrebbero subire contraccolpi.

Oltre alle singole aziende, anche gli ETF e i fondi che replicano indici asiatici o tecnologici sono particolarmente sensibili alla crisi. Chi ha quote in portafoglio farebbe bene a monitorare costantemente gli aggiornamenti geopolitici.

Cosa può fare l’investitore italiano per proteggersi

Il contesto attuale richiede prudenza. Gli esperti consigliano di:

  • diversificare il portafoglio per ridurre la dipendenza da singoli settori o aree geografiche
  • limitare l’esposizione ai titoli ciclici più sensibili alla domanda globale
  • considerare asset difensivi come utilities o aziende legate ai beni essenziali
  • monitorare costantemente le dichiarazioni dei governi e delle banche centrali

Alcuni analisti vedono nel contesto attuale anche opportunità di ingresso su titoli sottovalutati a causa dell’incertezza.

Tuttavia, si tratta di mosse per investitori esperti, disposti a tollerare un certo grado di volatilità.

I punti chiave

  • La crisi tra USA e Cina sta colpendo anche i titoli azionari italiani più esposti al commercio globale.
  • STMicroelectronics, Pirelli, Ferrari e Stellantis sono tra le azioni considerate più a rischio.
  • Gli esperti consigliano diversificazione e attenzione ai settori difensivi per proteggere gli investimenti.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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