Nel panorama tributario italiano, l’anno d’imposta 2023 ha segnato una tappa rilevante per quanto riguarda l’adempimento degli obblighi dichiarativi da parte dei cittadini. Secondo i dati elaborati dal Dipartimento delle Finanze, sono stati oltre 42,5 milioni i contribuenti che hanno assolto agli obblighi fiscali, con un aumento dell’1,3% rispetto al 2022.
Questo risultato fotografa l’andamento del sistema fiscale, in un contesto in cui imposte e dichiarazione redditi rimangono temi centrali del rapporto tra Stato e cittadino.
Le modalità di presentazione della dichiarazione redditi
I modelli attraverso cui i contribuenti hanno trasmesso le informazioni fiscali variano in base alla posizione lavorativa e al tipo di reddito percepito.
In particolare, il Modello 730 è stato il più utilizzato, con 24,5 milioni di dichiarazioni inviate – un incremento di oltre 725.000 unità rispetto all’anno precedente. Questo strumento, pensato per i lavoratori dipendenti e i pensionati, è favorito per la sua semplicità e per la possibilità di ottenere rimborsi più rapidi.
Parallelamente, circa 8,6 milioni di cittadini hanno compilato e trasmesso il Modello “Redditi Persone Fisiche”, destinato a chi ha situazioni reddituali più complesse, come autonomi o titolari di partecipazioni. Infine, altri 9,4 milioni di soggetti non hanno presentato direttamente una dichiarazione, in quanto i dati sono stati acquisiti tramite la Certificazione Unica fornita dai sostituti d’imposta.
L’ammontare dei redditi dichiarati
Il totale dei redditi dichiarati ha superato quota 1.027,7 miliardi di euro, con una crescita significativa del 5,9% rispetto all’anno precedente. In media, ogni contribuente ha indicato un reddito pari a 24.830 euro, un dato anch’esso in aumento del 5%.
L’analisi su base geografica rivela marcate differenze territoriali: la Lombardia si conferma la regione con il reddito medio più alto, pari a 29.120 euro, seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano con 28.780 euro.
All’estremo opposto si colloca la Calabria, dove il valore medio si ferma a 18.230 euro.
Differenziazione per tipologia reddituale
Una parte consistente del reddito complessivo proviene da lavoro dipendente e pensioni, che insieme rappresentano circa l’84% del totale. I soli redditi da lavoro subordinato costituiscono il 53,9% del monte complessivo. Il confronto tra le categorie professionali evidenzia forti divari: i lavoratori autonomi hanno dichiarato in media 70.360 euro, seguiti dagli imprenditori individuali con 29.250 euro. I dipendenti, invece, riportano un reddito medio di 23.290 euro, mentre i pensionati si attestano sui 21.260 euro.
Va sottolineata una distinzione importante nella modalità di rilevazione: mentre i redditi da lavoro autonomo e d’impresa sono indicati al lordo, quelli da lavoro dipendente sono al netto dei contributi previdenziali, il che influisce significativamente sui valori medi.
Una voce specifica, ma comunque rilevante, è quella relativa ai redditi derivanti da fabbricati, che ammontano nel 2023 a 26,2 miliardi di euro, con un aumento del 3,1% rispetto al periodo d’imposta precedente.
L’imposta netta dichiarata
Sul fronte delle imposte, l’ammontare netto dichiarato ha raggiunto i 189,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 9%. Questo corrisponde a un’imposta media pari a 5.660 euro per contribuente. Tuttavia, questa media nasconde un’evidente eterogeneità: dei 42,5 milioni di dichiaranti, solo 33,5 milioni versano effettivamente l’imposta, pari al 78,8% del totale.
Oltre 9 milioni di cittadini risultano esenti, principalmente in ragione di livelli reddituali inferiori alle soglie di imposizione previste dalla normativa vigente. La distribuzione dell’imposta netta per fasce di reddito rivela una forte concentrazione del gettito tra i redditi medio-alti: il 78% dei contribuenti, con redditi fino a 35.000 euro, genera appena il 36% dell’imposta netta. Al contrario, il 22% con redditi superiori a tale soglia contribuisce per il 64% del totale. In particolare, lo 0,2% dei soggetti con redditi superiori a 300.000 euro versa il 7,1% dell’intera imposta netta.
Le addizionali regionali e comunali
Alle imposte ordinarie si sommano poi le addizionali Irpef, che hanno anch’esse mostrato una crescita. L’addizionale regionale ha fruttato 15,2 miliardi di euro, con un incremento del 9,6% rispetto al 2022. Il valore medio di questa imposta varia sensibilmente sul territorio nazionale: si va da 290 euro in Sardegna a 810 euro nel Lazio.
Anche l’addizionale comunale ha seguito un trend crescente, attestandosi a oltre 6,3 miliardi di euro (+9,1%). Anche in questo caso, la variabilità è significativa: si registrano 130 euro medi nella provincia di Bolzano, mentre nel Lazio si raggiungono i 280 euro.
Imposte e dichiarazione redditi in Italia: considerazioni finali
I dati relativi a imposte e dichiarazione redditi del 2023 offrono uno spaccato molto chiaro della realtà fiscale italiana. L’incremento del numero di dichiaranti e l’aumento dei redditi medi evidenziano una ripresa economica generalizzata, sebbene permangano forti disuguaglianze territoriali e tra le diverse categorie professionali.
Il peso fiscale è sostenuto in misura prevalente dai contribuenti con redditi più elevati, mentre una larga fascia della popolazione risulta esente dal pagamento dell’imposta. Questo scenario rende evidente la necessità di politiche fiscali equilibrate, capaci di promuovere l’equità distributiva senza disincentivare l’attività economica.
Nel complesso, il sistema di imposte e dichiarazione redditi italiano continua a mostrare una struttura articolata ma funzionale. Con margini di miglioramento soprattutto sul fronte della semplificazione e della trasparenza per i cittadini.
Riassumendo
- Oltre 42,5 milioni di contribuenti hanno assolto agli obblighi fiscali nel 2023.
- Il modello 730 è il più utilizzato, seguito dal modello Redditi Persone Fisiche.
- Reddito complessivo dichiarato oltre 1.027 miliardi, con media di 24.830 euro.
- Lavoro dipendente e pensioni compongono l’84% del reddito complessivo dichiarato.
- L’imposta netta totale è 189,9 miliardi, pagata dal 78,8% dei contribuenti.
- Addizionali Irpef regionali e comunali in crescita, con forti differenze territoriali.