Papa Francesco è stato un uomo di pace fino all’ultimo respiro e i suoi funerali potrebbero diventare occasione per un riavvicinamento tra Stati Uniti e Unione Europea. Sarà forse anche questo il lascito del Santo Padre. I grandi della Terra gli renderanno omaggio sabato mattina per dargli l’ultimo saluto nella Basilica di San Pietro. Saranno presenti tra gli altri il presidente americano Donald Trump con la moglie Melania e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nonché il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Italia ponte transatlantico
Nessuno osa ufficialmente dirlo, anche solo per una questione di rispetto per Sua Santità.
Tuttavia, a margine dei funerali di Papa Francesco potrebbe tenersi un mini-vertice informale tra Trump e von der Leyen. Ci starebbe lavorando la premier italiana Giorgia Meloni, reduce dalla visita con successo alla Casa Bianca. Essa ha nei fatti avviato il dialogo tra le due sponde dell’Atlantico dopo mesi di assoluto gelo.
Ipotesi dazi zero di Meloni
Meloni punta sulla carta dei “dazi zero“: UE e USA, anziché farsi la guerra a colpi di tariffe, le azzererebbero sulle importazioni dell’altro. In questo modo, si otterrebbe un unico mercato per lo scambio di merci e servizi, a vantaggio dei consumatori e delle imprese. Ad oggi, va detto, contatti diretti tra Bruxelles e Washington non ce ne sono stati. Si sa solamente che la Commissione ha espresso apprezzamento per l’iniziativa italiana, perché ha aperto un canale per avviare le trattative.
Trump ha accettato la proposta di Meloni di venire a Roma per negoziare con l’UE sui dazi. Questi erano stati innalzati al 20% sulle importazioni UE e successivamente sono stati sospesi per 90 giorni e ridotti al 10%. Ci sarà tempo fino alla prima decade di luglio per giungere a un compromesso. L’ipotesi che circola da giorni sarebbe di un incontro a Roma per fine giugno, poco prima che il presidente americano presenzierà il vertice NATO all’Aia, Olanda.
Funerali di Papa Francesco anticipano vertice UE-USA?
Ma questo era il possibile programma prima dei funerali di Papa Francesco. Il decesso del Pontefice stravolge tutto. Nello spazio di poche decine di metri saranno presenti centinaia tra capi di stato e di governo. Occasione ghiotta per parlarsi. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che ci sarà e che vorrà parlare con Trump. Non potrà esserci Vladimir Putin, che rischierebbe l’arresto per via del mandato di cattura spiccato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra.
I funerali di Papa Francesco anticiperebbero di due mesi i contatti UE-USA. Nessuno s’immagina che l’eventuale vertice romano di dopodomani servirà ad ottenere un qualche risultato concreto. Questione anche di etichetta. Le esequie non potranno prestarsi ufficialmente al mercanteggiamento tra stati sui dazi. Tuttavia, potranno servire al disgelo. E non è la prima volta nella storia che accade. Quando nel marzo del 1985 morì il segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, Konstantin Cernenko, a ricevere a Mosca i capi di stato stranieri, occidentali compresi, fu un allora sconosciuto Mikhail Gorbaciov. Sorprese per il suo fare non ingessato e aperto. Di lì si avviò un dialogo con Washington, che portò nel giro di pochi anni alla fine della Guerra Fredda e alla caduta dei regimi comunisti dell’Est Europa.