Con l’estate che sta andando via e con l’arrivo della stagione autunnale l’argomento riscaldamento torna ad essere di pubblico dominio. Non che fosse caduto nel dimenticatoio, dal momento che della crisi energetica e delle problematiche di approvvigionamento del gas metano dell’Italia, si parla da mesi. E proprio queste difficoltà, collegate anche al repentino aumento del costo della materia prima, hanno imposto alcuni interventi normativi che rischiano di sconvolgere la vita degli italiani nei prossimi mesi. Molti per esempio si chiedono come funzionerà il nuovo limite all’utilizzo del riscaldamento in inverno, per quella norma che vincola le famiglie a limitarsi nel tenere troppo alto il riscaldamento.

 

“Ho sentito parlare di limitazioni in inverno all’uso di riscaldamento in casa. E pare che per chi non si adeguerà alle nuove normative i rischi sono molto elevati a partire da severe multe. Ma di cosa si tratta effettivamente, quali sono le limitazioni che ci imporranno e quale sarebbe il rischio che corrono le famiglie a non rispettare le nuove normative?” 

Cosa accadrà con i riscaldamenti in inverno 

Qualcuno sostiene che siano falsi allarmismi, mentre altre persone sono completamente preoccupate nella situazione energetica che si sta sviluppando in questi mesi e che apre scenari negativi per il futuro. Ciò che sta succedendo ancora oggi in Ucraina, con il conflitto con la Russia mette a rischio gli approvvigionamenti di gas da parte dei Paesi occidentali, Italia compresa. Ma questo è soltanto il problema dei problemi, perché sono anni che la questione energetica è diventata di pubblico dominio per la politica. Ridurre i consumi per dare una mano all’ambiente era già necessario prima che il problema diventasse anche quello del costo. Va ricordato che la crisi Ucraina e successiva alla grave crisi post pandemica. Una crisi dietro l’altra quindi, che ha amplificatole difficoltà anche delle famiglie.

E gli italiani se ne sono accorti con un incremento esponenziale del costo delle bollette sia della luce che del gas. 

Il razionamento del riscaldamento e le limitazioni in arrivo 

Presto gli italiani potrebbero fare i conti con un inverno pieno di regole limitative e di razionamenti del riscaldamento. Una novità che riguarderà sia gli uffici privati e pubblici che le case private dei cittadini. Limitazioni regolamentate da precise norme che mettono a rischio di incorrere in multe severe i cittadini che non si adeguano. I dubbi della nostra lettrice quindi sono perfettamente fondati. Nuove severe regole sono in arrivo, con l’obbiettivo dichiarato di ridurre gli sprechi di energia. Come spesso accade in Italia non ci sono nuove regole che non prevedono multe salate per i trasgressori. Ed anche questa volta non si fa eccezione.  

Quali sono le nuove regole sul riscaldamento 

Un accenno a quello che è l’orientamento del governo lo si è avuto già questa estate. Facciamo riferimento alla limitazione dell’uso dell’aria condizionata. E se in estate Il problema era il modo per rinfrescare gli ambienti, in inverno sarà quello opposto, cioè per riscaldarli. È stato direttamente il Ministero della Transizione Ecologica ad anticipare ciò che accadrà. In estate i limiti all’aria condizionata erano soltanto per gli uffici pubblici. Adesso, per il riscaldamento, si potrebbe passare anche al privato, abitazioni comprese. Pare infatti che si vada verso il razionamento dell’energia, anche se parlare di vero e proprio lockdown energetico non è ancora corretto. 

Dove sembra vada a parare il Ministero per il riscaldamento in casa 

L’intenzione che traspare dalle ipotesi che si fanno è calmierare a 19 gradi la temperatura da tenere in casa. Addirittura si lascia aperta la possibilità, in caso di peggioramento della situazione, di abbassare di un altro grado la temperatura massima concessa, portandola a 18 gradi.

Un’altra ipotesi è quella anche di limitare le ore di accensione del riscaldamento nei condomini e quindi dei riscaldamenti centralizzati. Infine si pensa di posticipare l’avvio dei riscaldamenti di una quindicina di giorni rispetto al solito, passando dalla seconda metà di ottobre a novembre inoltrato. 

Anche 3.000 euro di multa per i trasgressori 

Le multe che vengono previste sono piuttosto salate. Infatti si parla anche di 3.000 euro di ammenda. Naturalmente il controllo deve essere demandato ad un organismo competente. In questo caso, sempre in base alle ipotesi, dovrebbe essere la polizia locale ad avere questo compito. In pratica saranno i vigili urbani ad effettuare dei controlli a campione presso gli uffici pubblici e privati e presso le singole abitazioni. Per queste ultime, soprattutto quelle che hanno il riscaldamento centralizzato come possono essere molti dei condomini in giro per la penisola.