Il bonus trasporti introdotto con il decreto Aiuti per il 2022 (e poi prorogato per il 2023) ha i suoi effetti anche nella dichiarazione dei redditi di chi ne ha goduto.

Parliamo del buono spendibile per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Nonché per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Non lo possono richiedere tutti.

Potevano fare domanda per i bonus trasporti 2022 le persone fisiche che nel 2021 avevano dichiarato un reddito personale ai fini IRPEF non superiore a 35.000 euro.

Possono, invece, fare richiesta del bonus trasporti 2023, le persone fisiche che nel 2021 hanno dichiarato un reddito personale ai fini IRPEF non superiore a 20.000 euro.

Il voucher è pari al 100% della spesa, ma entro il limite massimo di 60 euro. Quindi, se ad esempio l’abbonamento costa 50 euro, il buono è 50 euro. Laddove, ad esempio, l’abbonamento costa 90 euro, il bonus è di 60 euro.

La detrazione fiscale del 19% per le stesse spese

Il bonus trasporti deve però fare i conti con la detrazione fiscale 19% prevista dall’art. 15 TUIR per la stessa tipologia di spesa.

Uno sgravio fiscale introdotto a partire dal 1° gennaio 2018 per le spese sostenute a fronte dell’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Una detrazione che:

  • spetta anche se le spese sono sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico
  • è calcolata su un importo complessivamente non superiore a 250 euro. Inteso come importo complessivo delle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento proprio e dei familiari a carico.

La spesa sostenuta nel 2022 su cui si vuole godere dello sgravio si indica al rigo E8/E10 Modello 730/2023 (codice 40). O rigo RP8/RP13 del Modello Redditi Persone Fisiche 2023 (codice 40).

Bonus trasporti 2022, come comportarsi in dichiarazione redditi

La detrazione del 19% e il bonus trasporti non sono però compatibili. Nel senso che se per la stessa spesa il contribuente ha beneficiato del bonus 60 euro per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico, la detrazione può essere fruita solo per la parte di spesa rimasta effettivamente a suo carico.

Esempio

Spesa sostenuta nel 2022 per abbonamento pari a 180 euro. Il cittadino ha chiesto e ottenuto il bonus trasporti per 60 euro. In questo caso la detrazione del 19% non può essere goduta su 180 euro ma sulla parte restante, ossia 120 euro. E sarà questo l’importo da indicare nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022).

Stessi effetti avrà il bonus trasporti 2023 nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023).