Se con impazienza le famiglie aspettano buone nuove dal Governo sulle bollette energetiche, tra bonus e sconti, buone notizie arrivano da ciò che ha stabilito l’Antitrust. Ben 7,5 milioni di aumenti unilaterali sono stati di fatto decretati come illegittimi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. E di conseguenza i clienti di 7 compagnie potrebbero essere nel diritto di ottenere la restituzione di questi aumenti tariffari finiti in bolletta.
“Ho letto qualche giorno fa che 7 compagnie energetiche, di cui una è quella di cui sono cliente per l’energia elettrica di casa mia, avrebbero sbagliato qualcosa nell’aumentare le tariffe applicate.
Pare che il Garante della concorrenza abbia condannato le compagnie a rimborsare i clienti. Voi ne sapete di più? Cosa dovrei fare per ottenere, se ne ho diritto, il rimborso spettante? Potete darmi una mano?”

Il caso bollette in aumento e cosa ha detto l’Antitrust

Avviate sette istruttorie e adottati sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. E ciò per presunte “modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale”. E’ ciò che si legge in un comunicato stampa dell’AGCM, ovvero dell’Autorità di Garanzia della Concorrenza e del Mercato in Italia. Di fatto l’Antitrust avrebbe tacciato di illegittimità questi aumenti decisi da queste compagnie sulle tariffe di gas ed energia elettrica per i loro clienti. Illegittimità acclarata dal fatto che le tariffe per scelta di una sola parte del contratto, cioè delle aziende, non potevano essere aumentate. Si tratta di una situazione che riguarda il cosiddetto Mercato Libero e aziende che, messe insieme, coprono circa l’80% della clientela del mercato libero in Italia. Sono ancora molti infatti gli utenti di luce e gas che in Italia sono sotto il mercato tutelato, che però dovrebbe scomparire presto, sostituito di sana pianta dal Mercato Libero.

Controlli a tappeto, poche le compagnie virtuose

Aumento bollette e canone RAI

Foto: Web

Pare che l’Antitrust quindi, abbia già provveduto a dare il via alle istruttorie, come si legge sul sito ufficiale proprio del Garante, che ricordiamo è un organismo ministeriale. L’operazione di controllo ha messo nel mirino 25 aziende o società, e altre 4 istruttorie sembra  interessano anche Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola. Stando a quello che si legge su alcuni media, solo la metà delle compagnie che sono state oggetto del controllo del Garante hanno parametri entro le normative prestabilite. L’altra metà invece avrebbe operato in maniera non rispettosa delle normative. Guardando dal lato degli utenti, sarebbero oltre 2,5 milioni le utenze domestiche interessate da questi rincari unilaterali e illegittimi. Infatti sulle utenze era stato imposto il divieto di aumentare le tariffe dopo il 10 agosto. Evidentemente queste compagnie hanno fatto di testa loro. E come dice la nostra lettrice, adesso dovrebbero scattare i rimborsi.

Cosa hanno sbagliato le compagnie che hanno aumentato le tariffe

Le compagnie, come si legge nel comunicato stampa di AGCM, avrebbero disatteso l’articolo n° 3 del Decreto Legge n° 115 del 9 agosto 2022. Cioè del decreto Aiuti Bis. In parole povere, avrebbero adottato azioni in contrasto con la Legge n° 142 del 21 settembre 2022 (il decreto Aiuti Bis convertito). Nel testo di quell’articolo, viene sospesa l’efficacia di quelle clausole che, nei contratti tra compagnie e utenti, danno diritto alle prime di correggere i piani tariffari. E anche di modificare i prezzi agli utenti. Tra l’altro ci sarebbe anche la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche inviate prima del 10 agosto 2022. Anche questo un obbligo a cui le compagnie dovevano attenersi dopo l’entrata in vigore del decreto Aiuti Bis.

Clienti da rimborsare per gli aumenti unilaterali delle bollette, ma come?

Al momento ciò che il Garante ha deciso è di imporre alle compagnie di fare un passo indietro. Sono gli effetti delle misure cautelari prima indicate. In pratica adesso le compagnie dovranno riportare le forniture alle condizioni precedenti, sospendendo di fatto l’applicazione di quelle nuove condizioni che ne hanno determinato gli aumenti di tariffa. In pratica, gli utenti dovranno tornare a pagare le tariffe che pagavano prima del 10 agosto. Cioè dalla data a partire dalla quale venne imposto lo stop alle correzioni unilaterali dei contratti. Naturalmente nessuna condanna può essere ancora data per scontata. Come sempre le compagnie potrebbero tornare ad avere ragione dal momento che possono ricorrere contro questo provvedimento.

Come fare per i rimborsi sul surplus pagato in bolletta

Per esempio, sulle pagine del Messaggero si legge alcune di quelle compagnie prima citate, avrebbero dato mandato ai loro uffici legali di ricorrere contro la decisione dell’Antitrust. Dal punto di vista dei consumatori, i rimborsi di quanto pagato in più dovrebbero essere automatici. Il consiglio che molte associazioni dei consumatori danno però è di adoperarsi, cioè di sollecitare la compagnia di ciascun cliente interessato, a provvedere al rimborso. Citando nelle lettere di sollecito la decisione dell’Antitrust e riportando i riferimenti normativi prima citati da noi, cioè il decreto Aiuti Bis e la Legge che ne è scaturita. Un consiglio che noi diamo alla nostra lettrice. Anche perché pare che molti clienti abbiano trovato aumenti del 400%, che alcune compagnie hanno giustificato sostenendo che hanno applicato nuove condizioni solo su contratti in scadenza (e molti erano contratti a tariffa fissa).