Il successo di un marchio tutto made in Italy, ricco di colore e dal gusto sopraffino. La casa di moda fondata da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini nel 1953 cresce a doppia cifra con la finanza grazie all’apertura di nuovi store. “Il caso di Missoni è emblematico di come si possa fare un passaggio generazionale senza sacrificare né la proprietà famigliare né la crescita dell’azienda”: sono le parole di Maurizio Tamagnini (CEO di FSI, Fondo strategico italiano) che durante la 18esima edizione del Milano Fashion Global Summit, ha parlato dell’esperienza del fondo con Missoni.
Assieme a lui, a fare le veci della famiglia, Margherita Maccapani Missoni, che è tornata in azienda in qualità di direttore creativo di M Missoni, la cui prima collezione ha debuttato durante Milano moda donna. “La presentazione della mia prima collezione, che ha coinciso con il rilancio del brand, si è svolta in giro per la città su tram richiedendo una logistica ambiziosa, ripagata con un ottimo riscontro commerciale e mediatico. È stato un momento importante per la storia della nostra azienda e per la moda italiana. – ha dichiarato la stilista – La presenza di un investitore come Fsi è stata determinante per farmi scegliere di tornare, perché ci ha dato una governance che non avevamo e in un’azienda come la nostra è necessario avere persone esterne al nucleo familiare nel board.
Missoni con le tre generazioni della famiglia, che continua a dare un contributo molto importante dal punto di vista della gestione, è riuscito a coniugare ciò che il marchio rappresenta e le grandi opportunità di crescita già proprie dell’azienda con nuovi negozi in giro per il mondo. Nel corso dell’intervento di Maurizio Tamagnini al Milano Fashion Global Summit è poi emersa la problematica che molti gruppi italiani a conduzione familiare incontrano davanti ai passaggi generazionali o all’eventualità di dover interagire con strumenti esterni: “L’Italia è un Paese relativamente giovane dal punto di vista imprenditoriale. Il 90% degli imprenditori sono ancora di prima generazione e guardano al capitale di rischio come l’ultima medicina da prendere dopo aver provato tutto il resto – spiega Tamagnini- Ma vorrei lanciare un messaggio di concreta possibilità di fare un passaggio graduale senza sacrificare la continuità familiare né la crescita dell’azienda. Nel caso di Missoni, che già andava bene, i primi risultati di questo investimento di lungo periodo stanno dando grandi soddisfazioni. L’azienda sta crescendo a doppia cifra grazie ai nuovi prodotti e negozi, M Missoni è tornato in azienda, mentre prima era in licenza, e nel 2020 ci sarà un grande sviluppo della linea per la casa”.