Interpump  archivia i primi nove mesi del 2019 con risultati in aumento su tutti i fronti: Vendite a +7,6%, Ebitda a +9,3%, Ebit a +3,8% ed Utile netto -esclusi componenti non ricorrenti del 2018- a +8,1%.

Conto economico primi nove mesi del 2019

Le vendite nette hanno toccato  1,03 miliardi di euro, in aumento del 7,6% rispetto ai  alle vendite dell’analogo periodo del 2018 quando erano state pari a 953,6 milioni di euro.

L’EBITDA è stato pari a 240,3 milioni di euro (pari al 23,4% delle vendite), salendo del 9,3% a fronte dei 219,8 milioni di euro dei primi nove mesi 2018 (con margine al 23% delle vendite); escludendo gli effetti dell’IFRS 16 l’aggragato sarebbe stato pari a 228,8 milioni.

Sale anche l’Ebit (+3,8% a/a; non risulta influenzato significativamente dall’adozione di IFRS16) passando da 182,1 milioni (Ros al 19,1%) a 189,1 milioni (Ros al 18,4%).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 135,5 milioni di euro, rispetto ai 137,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2018 che però comprendeva un provento una tantum di 11,9 milioni di euro legato all’acquisizione di GS Hydro.  Escludendo il suddetto provento si sarebbe verificata una crescita nell’ordine dell’8,1%.

Situazione patrimoniale e finanziaria

La liquidità netta generata dalla gestione reddituale è stata di 195,3 milioni di euro, in crescita del 10,9%rispetto ai 176,1 milioni di euro nei primi nove mesi 2018. Il free cash flow è stato di 76,0 milioni di euro, contro i 66,1 milioni di euro nello stesso periodo del 2018.

La posizione finanziaria netta è pari a 382,9 milioni di euro rispetto ai 287,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018. La maggior parte della variazione, segnala la società, è dovuta all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 16 che ha comportato l’iscrizione di un debito pari all’importo attualizzato dei canoni di affitto previsti dagli impegni contrattuali pari, al 1° gennaio 2019, a 68,4 milioni di euro.