Eni dividendo saldoConti deboli per Eni ma dividendo confermato. E’ questo il senso dei risultati preliminari 2015 che il Cane a Sei Zampe ha presentato questa mattina. Partiamo dall’aspetto più interessante per gli analisti ossia l’ammontare della cedola. Il consiglio di amministrazione del colosso degli idrocarburi ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti, la distribuzione di un dividendo Eni 2016, relativo ossia all’esercizio 2015, pari a 0,8 euro per azione, in calo dagli 1,12 euro dell’anno precedente. I dividendi Eni (dividend yield è pari al 6,7%) sono così composti: 0,4 euro a titolo di acconto 2015, già staccato, e 0,4 euro a titolo di saldo 2016.

La data di stacco del saldo sul dividendo Eni è stata fissata per il prossimo 23 maggio con pagamento a partire dal successivo 25 maggio.

Ricavi Eni in calo nel 2015

Il calo della cedola è stato il prezzo da pagare alla luce della flessione dei ricavi e della chiusura dell’esercizio con un risultato negativo. Nello specifico, i ricavi della quotata sono stati pari 67,74 miliardi di euro, in calo rispetto ai 93,19 miliardi dell’anno precedente e il risultato netto di competenza è stato negativo per 8,82 miliardi di euro, in peggioramento rispetto all’utile di 1,29 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Spostandoci sugli aggregati economici, l’indebitamento finanziario netto di Eni alla fine dell’anno era pari a 16,86 miliardi di euro, con un leverage di 0,31. Considerando l’alleggerimento in Saipem, il debito netto sarebbe diminuito di 4,8 miliardi di euro.

 

Il commento di Descalzi

In relazione alla pubblicazione dei conti 2015, il numero uno di Eni Claudio Descalzi ha affermato che “i piani di efficientamento e di razionalizzazione delle spese hanno fatto registrare risultati migliori delle attese, tanto da consentire l’autofinanziamento dei capex 2015 in uno scenario di circa 50 $/bl, 13 $/bl in meno rispetto alle aspettative di un anno fa. Queste azioni di efficienza non hanno compromesso, né nel breve, né nel medio termine, la crescita di Eni, che anzi è stata eccezionale e distintiva nel mercato. Nel settore E&P la produzione è cresciuta del 10% e sia le riserve esplorative che le riserve certe hanno fatto registrare crescite elevate, a dimostrazione della qualità del nostro portafoglio“.

 

La reazione di Piazza Affari

Positiva la reazione del titolo Eni che a Piazza Affari sta segnando in apertura di seduta una progressione del 3,23% contro un Ftse Mib che avanza dell’1,2%.