Chiusura di contrattazioni senza grandi movimenti a Piazza Affari. In una giornata caratterizzata dall’assenza di spunti macro di un certo peso e condizionata dalla chiusura per festività della Borsa di Wall Street, il Ftse Mib ha rimediato una flessione dello 0,14%.

In termini generali sull’andamento della seduta hanno impattato due grandi questioni: il futuro del governo Gentiloni in Italia e il riacutizzarsi della crisi in Grecia con il governo Tsipras alle prese con le nuove richieste dei creditori internazionali.

Stretti tra questi due fuochi, gli investitori hanno preferito adottare un approccio molto prudente. Ad essere penalizzati sono state, ancora una volta, le banche. Le vendite hanno infatti colpito Banco BPM e UBi Banca. La prima, dopo una seduta sempre tinta di rosso, ha poi tagliato il traguardo con un calo del 2,44% (Azioni Banco BPM in ribasso, titolo maglia nera del Ftse Mib). Giornata da dimenticare anche per la banca bergamasca che ha chiuso in calo dello 0,72%. Una flessione quasi marginale quella di UBI se si considera il passivo di Poste Italiane (-1,16%) e di Generali (-1,41% in scia alla notizia sulla quota posseduta in Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo: Generali sale al 4,492% del capitale, titoli in rosso).

Ha chiuso la seduta con il segno rosso anche Unicredit. La big del settore bancario, impegnata in un aumento di capitale che è arrivato alla battute finali (Aumento capitale Unicredit: Fondazione CRT sottoscrive operazione ma riduce la quota), ha cancellato il verde della mattinata attestandosi poi su un -1,16%.

Sul fronte opposto c’è invece da segnalare il rialzo di STM. Il titolo dei microchips ha tagliato il traguardo con una progressione del 2,11% staccando FCA (Titolo STM maglia rosa del Ftse Mib. Ecco perchè oggi la quotazione STMicroelectronics vola).

Fuori dal Ftse Mib segnaliamo, per finire, il +9% della neo-quotata Telesia (Quotazione Telesia al via oggi sull’AIM Italia: subito rally del titolo).