Anche per i consumi di febbraio il costo delle bollette del gas sarà più leggero. L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha disposto un taglio del 13% rispetto ai livelli di gennaio, quando era stato del 34,5%. I beneficiari sono gli utenti sul mercato tutelato. L’authority ha adeguato le tariffe sulla base dell’andamento del prezzo del gas all’ingrosso, in media di 56,87 euro per Mega-wattora durante lo scorso mese. Nei dodici mesi tra marzo 2022 e febbraio 2023, la spesa media per una famiglia italiana è salita del 16% a 1.666,23 euro rispetto all’anno precedente.

Un aggravio di 230 euro. Tuttavia, le tariffe si stanno ridimensionando fortemente rispetto ai picchi toccati negli ultimi mesi del 2022.

Il taglio delle bollette del gas è stato possibile per il tracollo accusato dalla materia prima alla borsa olandese. A fine agosto, aveva raggiunto il prezzo record di 340 euro per Mega-wattora. La scorsa settimana, scendeva a 45 euro. Per quanto siamo dinnanzi un -87%, resta il fatto che la media storica prima di questa crisi dell’energia che sta colpendo l’Europa da oltre un anno fosse nel range 15-30 euro. Dunque, stiamo continuando a pagare il gas all’ingrosso circa il doppio del “normale”.

La discesa è stata favorita dal clima invernale relativamente mite, che ha tenuto bassa la domanda e alti gli stoccaggi in Europa. Questi erano al 62% della loro capienza massima al termine della settimana scorsa, sopra la media quinquennale del 54% per questo periodo dell’anno. Se da un lato il taglio delle bollette del gas ci rende meno pessimisti di qualche mese fa, dall’altro va detto che le incognite appaiono numerose per famiglie e imprese italiane. L’Unione Europea pretese in fase di redazione dei bilanci statali che i governi prevedessero sussidi contro il caro bollette solo fino alla fine di marzo. Bruxelles intendeva con ciò evitare che i governi destinassero risorse eccessive contro il caro energia, preferendo che queste siano stanziate di periodo in periodo sulla base dell’evoluzione del mercato.

Bollette del gas verso sussidi per utenti virtuosi

Questo significa anche, però, che gli sconti applicati sulle bollette del gas finiranno alla fine di questo mese. Se non fossero rinnovati, le tariffe tornerebbero a salire sin da aprile. Per quanto l’arrivo della primavera comprima i consumi, l’impatto sarebbe ugualmente negativo sui bilanci familiari nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso. Il guaio è che questi sussidi stanno costando una barca di soldi a tutti noi contribuenti: 3 miliardi nel primo trimestre solo per gli sconti in bolletta, altri 500 milioni per azzerare gli oneri di sistema e un ulteriore 1 miliardo per l’IVA agevolata al 5%.

Ed ecco che la linea del governo Meloni sulle bollette del gas è parzialmente diversa da quella ereditata dal governo Draghi. Come ha confermato qualche giorno fa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si sta studiando il modo di premiare gli utenti più “virtuosi”. Cosa vuol dire? Anziché praticare sconti a tutti, questi sarebbero concentrati a favore di quelle famiglie che nel confronto annuo ridurrebbero i consumi. Anche perché questo sarebbe il modo per abbassare la domanda complessiva e, di conseguenza, anche i prezzi all’ingrosso.

Le modalità saranno tutte da verificare. Di sicuro il migliore sistema sin qui congegnato in Europa è quello tedesco. La Germania ha stanziato nell’ottobre scorso 200 miliardi fino al marzo 2024 per sussidiare le bollette del gas e della luce di famiglie e imprese. Come? Calmierando le tariffe fino all’80% dei consumi medi, sopra i quali restano determinate dalle leggi del mercato. Un sistema meno mirato di quello italiano, ma che si mostra più efficiente nel porre un freno ai consumi. Una generosità, però, che i nostri conti pubblici non si sono potuti permettere di imitare.

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