Il governo di Narendra Modi ha varato nuove misure, relative alla stretta sul contante in India, annunciata a sorpresa l’8 novembre scorso, quando ha assegnato pochi giorni di tempo per scambiare le banconote da 500 e 1.000 rupie, i due tagli più elevati, pari a 7,4 e meno di 15 dollari, prima che fossero ritirati dalla circolazione e messi fuori corso. Poiché rappresentavano l’86% dell’intero cash del sub-continente asiatico, ciò ha creato un caos nelle transazioni, tanto che il premier si è visto costretto nelle scorse ore ad assegnare un nuovo termine per consentire a più indiani di scambiare in banca le banconote ritirate.

Si potranno depositare per una sola volta e fino al 30 dicembre banconote da 500 e 1.000 rupie, anche superando il previo importo massimo fissato a 2.000 rupie, ma al di sopra delle 4.500 rupie (74 dollari!) servirà fornire spiegazioni sul perché il denaro non sia stato portato in banca prima.

Bisogna essere convincenti, altrimenti scatta la segnalazione al fisco, che diventa automatica per depositi superiori a 250.000 rupie, corrispondenti a meno di 3.700 dollari. E qui risiede la vera finalità della misura drastica di Nuova Delhi del mese scorso, ovvero cercare di stanare l’evasione fiscale, che coinvolge un’ampia fetta dell’economia indiana. (Leggi anche: Pagamenti online scontanti, nuova frontiera della lotta al contante)

Stretta sul contante popolare tra i più poveri

Le conseguenze di tale lotta al contante, però, iniziano a farsi sentire negativamente, tanto che ci si aspetta una decisa decelerazione della crescita nel trimestre in corso e forse anche nel seguente. Inoltre, non è detto che ad essere colpiti siano propri gli evasori, dato che ad essere passati sotto le lenti del fisco sono conti modesti pure per i livelli di ricchezza media del popolo indiano.

Eppure, la stretta sul contante di Modi viene considerata una mossa popolare, godendo dell’appoggio di un’ampia parte della popolazione, desiderosa di punire quell’1% più ricco, che deterrebbe la maggiore quantità di banconote ritirate da un mese.

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