Joe Biden invita alla pazienza fino al conteggio dell’ultimo voto, pur mostrandosi ottimista sulle possibilità di vittoria, ma la verità è che il presidente Donald Trump ha sorpreso tutti, conquistando stati-chiave come la Florida e conducendo la battaglia in tutti gli altri, tranne l’Arizona. Al momento, sommando i Grandi Elettori certi e quelli che con ogni probabilità scatteranno a favore dell’uno e dell’altro candidato, il democratico Biden ne conterebbe 234, mentre il repubblicano Trump 225. Ne restano da assegnare 79 ed è probabile che la loro assegnazione avvenga nel prosieguo della settimana.

Ad esempio, uno stato-chiave come la Pennsylvania dovrebbe esprimersi nei prossimi giorni, mentre il conteggio è stato sospeso in Georgia.

Se per il momento facessimo la somma tra i suddetti Grandi Elettori e quelli degli stati in cui ciascuno dei due candidati risulta in testa, avremmo che Trump vincerebbe con 289 contro i 249 di Biden. Ricordiamo che la vittoria scatta al raggiungimento dei 270 Grandi Elettori.

La marcia trionfante dei democratici non è parsa tale sin dalle prime ore dello spoglio, quando sembrava evidente la rimonta del tycoon, specie nel sud. La “blue wave”, quell’onda blu (il colore dei democratici USA) che avrebbe dovuto travolgere la destra, non sembra esserci stata, sebbene il condizionale resti per il momento d’obbligo. L’unica apparente certezza sarebbe che i dem mantengano il controllo della Camera, mentre i repubblicani al Senato nella prima mattinata mantenevano un appassionante testa a testa con gli avversari (46 contro 46), quando ne restano 8 da assegnare.

Trump parla di “BIG WIN!” (Grande Vittoria) e annuncia che parlerà agli elettori, non si sa se per proclamare la vittoria. Prudenza vorrebbe che si astenesse dal farlo, anche se capiamo benissimo che l’umore sia ben più alto nel quartier generale del GOP, che non in quello del Partito Democratico. Se vogliamo un indizio su cosa pensino i mercati di quanto stia accadendo, guardate lo yuan.

Il cambio cinese sta perdendo lo 0,30% contro il dollaro, evidentemente scontando o una vittoria chiara per Trump o uno stato confusionale per ancora qualche giorno. Stranamente in lieve calo l’oro a 1.900 dollari l’oncia, come se gli investitori non fossero spaventati da una possibile impasse e, anzi, forse scontassero la permanenza di Trump alla Casa Bianca. In netto calo i rendimenti americani, con il decennale sceso allo 0,81%, in questo caso probabile conseguenza delle tensioni politiche attese.

[email protected]