Quando lo scrutinio dei voti è quasi completato, il centro-destra di Giorgia Meloni ha riportato una netta vittoria alle elezioni politiche di ieri. Con il 44% delle schede, la coalizione vanta una chiara vittoria anche in termini di seggi alla Camera e al Senato. Fratelli d’Italia ha conquistato il 26,2%, surclassando gli alleati di Lega (8,9%) e Forza Italia (8,1%), i quali risulteranno, tuttavia, determinanti per la nascita del nuovo governo. Il PD ha preso meno del 20%, marcato stretto dal Movimento 5 Stelle al 15% e primo partito al Sud.

Nella mattinata odierna, lo spread ha aperto in leggero calo a 217 punti base (-1%), segno che i mercati non sarebbero impensieriti dalla vittoria di Meloni.

E’ probabile che sull’umore positivo abbia inciso il forte ridimensionamento di Matteo Salvini, che ha conquistato la metà dei consensi del 2018. In altre parole, il prossimo governo nascerà su numeri solidi, ma al contempo la Lega non deterrà un potere di “ricatto” notevole sugli equilibri della maggioranza, pur rivelandosi determinante.

Spread giù su Lega debole

I mercati finanziari vorranno osservare nelle prossime settimane la formazione dell’esecutivo per verificare i nomi nelle posizioni chiave (Economia, in testa). Anche nella nottata elettorale, la leader di Fratelli d’Italia e premier in pectore ha usato toni rassicuranti e concilianti con gli avversari. La nascita del prossimo governo non dovrebbe avvenire prima della fine di ottobre, secondo le tempistiche previste dalla Costituzione. D’altra parte, non si registrerebbero lungaggini dovute a risultati poco chiari, data la netta maggioranza del centro-destra in entrambi i rami del Parlamento. Al Senato, la coalizione avrebbe sui 115 seggi su 200, alla Camera sui 240 su 400.

L’indebolimento politico di Salvini gli chiuderebbe le porte del Viminale e, in un certo senso, renderebbe la scelta di Meloni più agevole sul piano delle nomine dei ministeri più importanti. In altre parole, i mercati starebbero vedendo di buon occhio la debacle della Lega.

La reazione a caldo dello spread è solo il primissimo segnale in tal senso.

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