Melegatti: ritirata la cassa integrazione, cosa succede ora

La Melegatti può essere ancora salvata: annullata la cassa integrazione, 5mila pandori in vendita nello spaccio di San Giovanni Lupatoto.
di
7 anni fa
1 minuto di lettura
La Melegatti può essere ancora salvata: annullata la cassa integrazione, 5mila pandori in vendita nello spaccio di San Giovanni Lupatoto.

Una nuova speranza per la Melegatti. Una vicenda che sta tenendo tutti col fiato sospeso dopo l’annuncio della cassa integrazione che aveva mandato nello sconforto più totale i dipendenti ma anche i tanti utenti che, in particolare sui social, avevano seguito le vicissitudini dell’azienda veronese. Durante una riunione indetta ieri dall’avvocato Bruno Piazzola e il commercialista Lorenzo Miollo, tra azienda, sindacati e commissari del Tribunale, si è deciso di non firmare la cassa integrazione per i lavoratori della storica azienda veneta che sembra quindi scongiurata; saranno prodotti altri 5mila panettoni e pandori i quali saranno venduti solo nello spaccio di San Giovanni Lupatoto (Vr) e in questi giorni dovrebbe anche prendere il via la campagna pasquale.

Il miracolo di Natale ha preso forma

La decisione è nata nella serata di ieri, quando i due commissari hanno pensato che il problema prezzi ultra bassi (i pandori e i panettoni erano venduti nei supermercati a prezzi decisamente stracciati) si potesse aggirare vendendo i pezzi solo nello spaccio aziendale, come ha riportato Il Corriere. Un modo anche per far fronte alla crescente richiesta da parte dei clienti, pronti ad acquistare i panettoni e i pandori della Melegatti con il cartone ammaccato pur di dare un contributo alla rinascita dell’azienda. “I dipendenti fissi proseguiranno il lavoro. Dopo un lungo confronto per verificare le possibilità, è stata assicurata continuità anche ai 14 tempi determinati” ha sottolineato Maurizio Tolotto di Fai Cisl.

Melegatti, la magia di Natale è già svanita: chiesta la cassa integrazione

Il miracolo di Natale, dunque, è ancora possibile: la maggior parte dei dipendenti non aveva accettato la notizia della cassa integrazione alla luce del crescente supporto ottenuto nei social e le richieste di pandori sempre più numerose.

La decisioni di destinare i 5mila pezzi allo spaccio veronese è una sorta di salvataggio in extremis ma servono ancora certezze per quanto riguarda il futuro della Melegatti. La produzione aziendale era ripresa a novembre grazie all’ingente contributo del fondo maltese Avalone a cui è seguita la proposta di ristrutturazione del debito depositata in tribunale il 7 novembre.

Melegatti: fermata la produzione di pandori e panettoni, cosa succede ora

Ora però serve una proposta concreta di rientro, dal 7 novembre ci sono 120 giorni di tempo più altri 60 di eventuale rinvio, per mettere in piedi una proposta che dovrà essere accettata dai titolari del 60% del debito. E la buona notizia è che riprenderà anche la produzione pasquale “Abbiamo studiato incastri di ferie e tutte le possibilità di copertura di turni pur di assicurare continuità occupazionale e le migliori condizioni per iniziare la produzione pasquale” ha concluso Maurizio Tolotto. I dipendenti possono ancora sperare.

Leggi anche: Melegatti, l’azienda potrebbe essere salvata dai social

Melegatti: la corsa al Pandoro non basta, ma cosa c’è dietro alla solidarietà?

Lascia un commento

Your email address will not be published.

L’angolo dei certificati

Elon Musk è il secondo più ricco al mondo, altro record per Tesla
Articolo precedente

L’economia del futuro: le 10 profezie di Elon Musk

Articolo seguente

Obbligazioni Inter F.C. 4,875% 2022. Caratteristiche