“Vogliamo sfruttare il 2023 per approfondire con le parti in causa la nostra riflessione circa gli adattamenti alla legislazione fiscale”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, a proposito della volontà del governo di Parigi di rendere la Francia una sorta di hub per il mercato delle criptovalute. In tal senso, sono arrivate di recente le licenze alle piattaforme Binance e Crypto.com, mentre sorgono interrogativi su Sorare, un gioco fantasy di calcio inventato nel 2018 da due francesi e che lo scorso anno fu valutato 4,3 miliardi di dollari.

In Italia, esiste una piattaforma nazionale per il trading delle criptovalute. Si chiama Cryptosmart e ha sede a Perugia. I vantaggi offerti in termini fiscali confermano l’importanza di operare con una exchange domestica. Tra l’altro la società propone un modello di business unico, con commissioni contenute sugli investimenti. Nei mesi scorsi vi è anche stata la possibilità di aderire a un’offerta con commissioni fisse per la durata di un anno.

Scommessa della Francia sulle criptovalute

Tornando alla Francia, le criptovalute sono percepite dal presidente Emmanuel Macron come un potenziale di sviluppo per l’economia nazionale. Ma Le Maire mette in chiaro un paio di cose. La prima è che non rimpiazzeranno mai l’euro nel pagamento delle tasse. La seconda riguarda l’impatto ambientale. Non è un mistero che il “mining” di token come Bitcoin richieda enormi quantità di energia. E in un periodo di crisi proprio dell’energia, l’Europa non potrebbe permetterselo.

A tale proposito, Le Maire ha lodato Ethereum, la cui “blockchain” è passata di recente da un protocollo Proof of Work a uno Proof of Stake per il “mining” delle criptovalute. Vi risparmiamo i dettagli tecnici, ma vi basti sapere che il secondo è percepito più eco-sostenibile grazie ai minori consumi di energia richiesti per il “mining”.

Il cuore della questione riguarda la regolamentazione. Il governo francese punta a una legislazione “agile” per attirare capitali dal resto del mondo o almeno d’Europa. D’altra parte, sul piano politico cresce la domanda di garanzie a favore di chi investe e contro il rischio che le criptovalute si trasformino in gioco d’azzardo. Poi c’è il tema fiscale. La Germania offre vantaggi e lo stesso vorrebbe fare Parigi. Regolamentazione leggera e bassa tassazione sono due leve per favorire l’attrattività degli investimenti su questo mercato dalle potenzialità enormi.

Cryptosmart abbassa i rischi per i clienti

A proposito dei rischi per gli investitori. Cryptosmart detiene fisicamente il 100% delle criptovalute acquistate dai clienti ed è per ciò in grado di provvedere al disinvestimento, come da richiesta, in ogni momento senza alcuna difficoltà. Non lo stesso fanno molte altre piattaforme straniere, che usano parte delle criptovalute dei clienti per portare avanti il proprio business. Di conseguenza, qualche volta è accaduto che non si siano rivelate pronte ad eseguire gli ordini di vendita per la mancata detenzione fisica dei token. Ecco perché per investire è importante scegliere bene l’exchange e favorirne una italiana con relativi vantaggi per chi investe.