L’accordo per rilevare ITA Airways è vicino. Giovedì, l’amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, è sceso a Roma per incontrare i vertici del Ministero di economia e finanze e cercare di stringere sul dossier. All’uscita, il manager tedesco si è mostrato molto soddisfatto e ha dichiarato di attendersi la firma entro la fine del periodo di esclusività nelle trattative. In altri termini, entro il 24 aprile. Dopo Pasqua si metterà nero su bianco quanto concordato in questi mesi di negoziato. L’ultimo “grande accordo” ancora da trovare, ha spiegato Spohr, riguarda il prezzo.

Lufthansa, con il memorandum d’intesa firmato per l’avvio delle trattative, si è impegnata ad entrare nel capitale di ITA con una quota del 40% attraverso un aumento riservato. La cifra di riferimento per tale operazione è stata ufficiosamente trovata intorno ai 250 milioni di euro. Tuttavia, dopo la presentazione dei conti relativi all’esercizio 2022, la posizione dei tedeschi si è un po’ irrigidita sul punto. Adesso, puntano a contenere l’esborso a 200 milioni, mentre il Tesoro spinge per 300 milioni.

Spohr ha fatto presente al Ministero di Giancarlo Giorgetti che, dopo il bilancio 2022, il patrimonio netto di ITA è diminuito a 524 milioni. La compagnia italiana ha perso 486 milioni, la media di 1,3 milioni al giorno. Gli “extra-costi”, tra cui il caro carburante, avrebbero inciso per 280 milioni. Fatto sta che più passa il tempo e più ITA perde valore per l’incapacità di volare con profitto. Lufthansa lo sa e giustamente, dal suo punto di vista, cerca di tirare acqua al proprio mulino. Il Tesoro è consapevole di non potere tirare la corda sul prezzo, sebbene desideri che la compagnia tedesca metta anche solo un euro in più dei 250 milioni che dovrà versare a settimane come terza tranche per l’aumento di capitale.

Lufthansa può rilanciare ITA già questa estate

Solamente un anno fa, il valore di ITA era stimato in 950 milioni.

Questo significa che il tempo gioca a sfavore di chi vuole venderla. Quanto agli altri punti del piano industriale al 2027, la compagnia italiana sarebbe dotata di 100 aeromobili, il doppio di quelli con cui iniziò ad operare un anno e mezzo fa. Di questi, un quarto saranno destinati al lungo raggio. Spohr ha evidenziato come il mercato dell’aviazione italiano sia il terzo più grande d’Europa dopo Regno Unito e Spagna. L’hub di riferimento sarà Roma Fiumicino, ma agli scali di Linate e Malpensa sarà assegnata una maggiore importanza, essendo Milano il terzo bacino di utenza del continente dopo Parigi e Londra.

Sul piano formale, dopo il closing dell’operazione si dovrà attendere il via libera dell’Antitrust europeo, il quale arriverebbe entro luglio o agosto al massimo. Vedremo se il ritorno alla regolarità dei flussi turistici dopo gli anni della pandemia porteranno buone nuove a ITA. Tra l’altro, l’Italia dovrebbe registrare un ulteriore aumento degli ingressi dall’estero rispetto allo scorso anno. In teoria, ci sarebbe una congiuntura iper-favorevole alle compagnie aeree e specialmente nel nostro Paese. L’esperienza e la capacità gestionale di Lufthansa potrebbe avere già un qualche impatto positivo sull’andamento dell’alta stagione ormai imminente. Si chiuderebbe finalmente una storia di fallimenti e tentativi a vuoto di rilancio di un’azienda decotta e che macina perdite su perdite da decenni.

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