Il Portogallo sembra non avere più a che fare con lo stato sottoposto ad assistenza finanziaria della Troika (UE, BCE e FMI) nel 2011. La sua economia si è fortemente ripresa e il debito pubblico, pur restando molto alto, non è un problema grazie al risanamento fiscale perseguito dai governi. Ma a preoccupare la popolazione è la bolla immobiliare. Nel terzo trimestre dello scorso anno, i prezzi delle case sono mediamente cresciuti del 15,1% su base annua e del 2,93% rispetto al trimestre precedente, ai ritmi più alti da oltre trenta anni.

In dieci anni, risultano più che raddoppiati.

La situazione è particolarmente “calda” in città come Lisbona, dove il governo Costa è dovuto intervenire a seguito delle proteste dei residenti. Dal 2022 è stato sospeso il programma noto come Golden Visa o “visto d’oro” sia nella capitale che a Porto, Algarve e nelle zone costiere. In effetti, i prezzi delle case hanno molto a che vedere con questo programma lanciato dal governo nel 2011 per cercare di fare cassa e rinvigorire la morente economia domestica. Ai cittadini stranieri che trasferiscono la residenza sono stati offerti benefici fiscali notevoli: nessuna tassazione su rendite finanziarie e immobiliare, del 10% sui redditi maturati all’estero. E questo vale per dieci anni.

Ai beneficiari, pensionati esclusi, è richiesto un investimento minimo da 500.000 a 1 milione di euro, a seconda dei casi. Tali somme devono essere investite nel mercato immobiliare, al fine di riqualificare il patrimonio urbano. Ed effettivamente, nella città di Lisbona si è assistito a un’opera di riqualificazione imponente degli immobili. Il problema per gli abitanti del luogo è stato il boom dei prezzi delle case. A confermarlo sono anche le classifiche internazionali. Nel secondo trimestre dello scorso anno, il Portogallo è risultato il terzo stato dopo Repubblica Ceca e Olanda in tutta l’area OCSE con prezzi delle case più alti rispetto ai redditi.

Prezzi case corrono rispetto ai redditi

Pensate che l’indice segnava 149,4% contro il 92,4% dell’Italia, quest’ultima davanti solo a Bulgaria e Romania.

Significa che, fatto 100 il rapporto nel 2015, i prezzi delle case in Portogallo erano cresciuti in sei anni e messo di quasi il 50% in più del reddito disponibile pro-capite. In Italia, del 7,6% in meno. La cancellazione del programma Golden Visa, tuttavia, ha fruttato alle casse dello stato 6,8 miliardi di euro dal suo lancio. Nel 2022, il governo ha incassato 654 milioni, il 42% in più dell’anno prima e ai massimi dal 2019. Ma le famiglie delle grandi città ne pagano il prezzo. I nuovi residenti arrivati particolarmente da Stati Uniti e Cina approfittano del programma e spesso offrono per comprare casa cifre più del doppio di quelle che i locali sono disposti a pagare.

Lo scorso anno, i cittadini di Lisbona hanno persino protestato contro i californiani, accusati di trasferire in Portogallo anche i loro problemi sociali. Gli americani trasferitisi nel paese sono aumentati del 45% nel 2021. In particolare, spaventa il cosiddetto fenomeno del “gentrification”, vale a dire la trasformazione di aree socialmente povere in quartieri bene. Il cambiamento ha effetti sia positivi che negativi. Da un lato, riqualifica l’area urbana e la rende più gradevole, mentre dall’altra i costi aumentano e persino la classe media non può spesso permettersi di restare a vivere.

Del resto, è da anni che sentiamo parlare di modello Portogallo, sebbene non sia perfettamente replicabile, almeno sul piano dei risultati tangibili. Trattandosi di un piccolo paese, l’impatto che ha il trasferimento della residenza da parte di alcuni cittadini stranieri relativamente facoltosi è elevato. Il mercato immobiliare ne risente con una domanda in piena crescita e prezzi delle case in boom. Quest’anno, però, dovrebbero tornare a scendere del 4,4% per S&P. Un’inversione di tendenza che non dispiacerà granché ai cittadini lusitani.

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