I funerali del Principe Filippo si terranno sabato 17 e saranno celebrati nella Cappella di St. George, vicina al Castello di Windsor, dove il marito della Regina Elisabetta II è spirato venerdì scorso. In quell’occasione si riunirà tutta la Famiglia Reale, sebbene la cerimonia sarà svolta in forma privata. Al Duca di Edimburgo sarebbero spettati i funerali di stato, ma sia per adempiere alla sua volontà che per non infrangere le restrizioni anti-Covid, alla fine i presenti saranno appena 30. Avrebbero dovuti essere ben 800 da tutto il mondo.

Non tutti sanno che i membri della Famiglia Reale si autodefiniscono “La Ditta” (“The Firm”). L’espressione scaturisce dal fatto che essa si trova a gestire un patrimonio immenso, che la rivista Forbes stima in 28 miliardi di dollari (23,5 miliardi di euro). Ecco come si compone questa enorme ricchezza:

  1. Crown Estate o “Beni della Corona” (19,5 miliardi di dollari);
  2. Buckingham Palace (4,9 miliardi);
  3. Ducato di Cornovaglia (1,3 miliardi);
  4. Ducato di Lancaster (748 milioni);
  5. Kensington Palace (630 milioni);
  6. Crown Estate Scotland (592 milioni);
  7. I beni personali di Sua Maestà (circa 500 milioni).

La Ditta è un affare per i sudditi

Fate attenzione, perché la Famiglia Reale possiede tali beni, ma non può disporne pienamente. Questo significa che, tanto per fare un esempio, essa non può decidere di alienare uno o più immobili o terreni. In un certo senso, ha le mani legate. Ciò non significa che tali proprietà non rechino benefici economici alla “Ditta”. Anzi, come vedremo la Famiglia Reale si sostenta sostanzialmente grazie alle entrate che questi possedimenti garantiscono loro.

Iniziamo con il dire che i sudditi britannici spendono annualmente sui 400 milioni di euro per mantenere la Corona. Tuttavia, stiamo parlando di un costo che, dove più e dove meno, tutte le istituzioni richiedono ai propri cittadini. Ma ci sono due grosse differenze quando parliamo della Famiglia Reale. La prima è che essa vanta entrate autonome per finanziare le spese private e la seconda che si stima che il suo contributo all’economia britannica supera di gran lunga le spese a carico dei contribuenti.

Secondo Brand Finance, esso ammonterebbe a una media di 2,7 miliardi di dollari all’anno.

Pensate solamente che il matrimonio del Principe Harry e Meghan Markle nel maggio 2018 avrebbe fruttato all’economia domestica 1,5 miliardi. In che modo? Stimolando il turismo, la vendita di gadget in patria e all’estero, infittendo la copertura mediatica del Regno Unito, etc. Considerate che la sola associazione del nome di un marchio alla Famiglia Reale ne incrementerebbe le vendite del 10%. Per non parlare della stampa (non solo British), specie i tabloid, la cui tiratura è in buona parte legata alle vicissitudini di Buckingham Palace. O al comparto moda, che festeggia a ogni abito indossato dai membri più influenti della Famiglia Reale. E il cinema? Pensate solo al successo planetario della serie TV “The Crown”!

Chi è la Famiglia Reale?

Ma vediamo adesso come e quanto guadagna The Firm. Anzitutto, quando parliamo di Famiglia Reale a chi ci riferiamo nello specifico? La domanda può sembrare banale, ma capirete subito che non lo è. Dopo l’addio di Harry e Meghan, i membri ufficiali che coadiuvano la Regina nelle sue attività di gestione patrimoniale sono rimasti in sette. Essi sono: il Principe Carlo, primo in linea ereditaria, e la moglie Camilla, Duchessa di Cornovaglia; il Principe William e la moglie Kate Middleton, Duchessa di Cambridge; la Principessa Anna, figlia della Regina; il Principe Edoardo, figlio della Regina, e la moglie Sophie, Contessa di Wessex. Da notare come della cerchia ristretta sia stato espulso anche il Principe Andrea, che nel 2019 si rese responsabile di una sfortunata intervista sul caso Epstein, l’amico finanziere americano accusato di pedofilia e morto suicida in carcere.

La gestione di Crown Estate o “Sovereign Grant” nella pratica è affidata a un personale di ben 450 addetti, compreso il board, chiamato ad assistere la Famiglia Reale sul piano decisionale. Nell’esercizio conclusosi il 31 marzo 2020, essa generò ricavi pari a 700 milioni, mentre l’utile fu di 475 milioni. Di questo, il 75% venne trasferito al Tesoro e il restante 25% (circa 120 milioni) nelle casse della Regina. Altri 30 milioni su un totale di 50 milioni di ricavi a Sua Maestà arrivarono dal Ducato di Lancaster.

Il Principe Carlo riceve dal Crown Estate appena 2,5 milioni all’anno, ma può contare su altri 30 milioni di utili generati dal Ducato di Cornovaglia. Eppure, tra tasse, spese per il personale e opere di beneficenza, se ne va via quasi il 60%. Inoltre, 7,8 milioni sono trasferiti annualmente ai figli William e Harry. Da quando quest’ultimo ha voluto “divorziare” dalla Famiglia Reale, la cifra può essere interamente incassata dall’altro fratello. A conti fatti, Carlo dovrebbe “accontentarsi” di qualcosa come 6-6,5 milioni di dollari all’anno.

Harry e Meghan non faranno la fame

E Harry? Farà la fame come il pro-zio Edoardo VIII, che nel 1936 abdicò per sposare l’attrice americana Wallis Simpson, lasciando il trono al fratello minore George, padre di Elisabetta II? Non esattamente. I tempi cambiano anche per i membri della Famiglia Reale, che nel frattempo hanno imparato a buttarsi negli affari. Per prima cosa, il giovane ereditò come il fratello 10 milioni di dollari al compimento del 25-esimo compleanno dalla madre Lady Diana. Certo, una cifra altissima per un comune mortale, ma non ci fai una vita da principe dei Windsor a lungo in California. Ma Harry e Meghan sono a tutti gli effetti una “cash machine”. Hanno siglato un contratto quinquennale con Netflix per girare una serie di documentari, tra cui sulle malattie mentali. E il tutto per la “modica” cifra di 100 milioni.

La stessa intervista rilasciata a marzo a Oprah Winfrey avrebbe fruttato svariati milioni per gli ex membri della Famiglia Reale, sebbene i diretti interessati neghino.

Nel corso di essa, Harry potrebbe avere svelato (involontariamente?) la reale fonte di tensione tra la coppia e Buckingham Palace. Il padre Carlo, nei fatti a capo della Ditta, gli comunicò che il figlio Archie non avrebbe preso il titolo di principe. Motivo? Limitare il numero dei membri ristretti della Famiglia Reale, al fine di contenere le spese. Una decisione che Harry fa intendere che sarebbe legata al colore della pelle del piccolo Archie. Chissà che dietro non ci sia il vil denaro. Del resto, la Famiglia Reale vive di entrate generate perlopiù dal turismo, durissimamente colpito dalla pandemia. E la Regina non ha chiesto alcun aumento del contributo pubblico per sopperire alle minori entrate derivanti dalla gestione del patrimonio. Che il Covid sia stata la causa scatenante della rottura?

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