Dinanzi al successo, non senza polemiche, di ChatGPT e poi del successore GPT-4, è innegabile che gli occhi di tutti, investitori compresi, sono puntati sull’intelligenza artificiale. Si possono fare soldi con o grazie a ChatGPT? E’ in questo settore che è direzionato il nostro futuro? Sembra ormai pacifico che è proprio così. E su quali titoli conviene investire oggi?

Conviene investire nell’intelligenza artificiale? La lezione di ChatGPT

La capacità di un investitore è quella di prevedere dove sorgerà il prossimo business. Puntare su ciò che è certo non comporta rischi ma di fatto non è un investimento nel senso stretto del termine.

Ecco perché ChatGPT non rivoluziona solamente il mondo del lavoro ma anche quello degli investimenti. La rivoluzione tecnologica che da tempo preannunciamo è iniziata. Anche se al momento è un bozzolo, il dado è stato lanciato. Siamo dinanzi al megatrend del momento e i mercati non staranno certo a guardare. E’ tempo di investire nell’intelligenza artificiale?

Facile prevedere che Microsoft e Google saranno in prima linea in questa sfida. Ma non c’è spazio solo per i big.

Abbiamo chiesto a Francesco Casarella, responsabile per l’Italia di Investing.com, se conviene investire in intelligenza artificiale oggi.

Non c’è dubbio quindi che l’intelligenza artificiale rappresenti una svolta da un punto di vista tecnologico, ma da investitori è fondamentale sempre stare molto attenti a distinguere qualità e valutazioni realmente interessanti nelle aziende, rispetto a quelle che invece salgono semplicemente perché spinte dal fenomeno in piena bolla speculativa. Un crollo delle azioni dotcom è già capitato, bisogna augurarsi che non ne capiti un altro”, ha spiegato.

3 aziende pronte ad investire nell’intelligenza artificiale

E allora quali sono i titoli emergenti che potrebbero trovare una spinta da questo scenario? Casarella ne ha individuati tre che potrebbero togliere qualche fetta di mercato ai super big: UiPath, Micron Technology e IBM.

UiPath

UiPath Inc. è società rumena con sede a New York: fornisce una piattaforma di automazione dedicata all’inserimento dei dati su qualsiasi modulo web e applicazione desktop. Combina intelligenza artificiale con la registrazione del desktop, l’estrazione back-end delle attività umane e dei registri di sistema e degli strumenti di visualizzazione. Grazie a questo funzionamento, i robot RPA possono riprodurre una vasta gamma di processi decisionali e di risoluzione dei problemi normalmente svolti dalle persone (vedi conversione del parlato in testo scritto, estrazione di fatture, valutazione degli immobili etc).

Micron Technology

Questa multinazionale americana produce diversi dispositivi tra cui memoria ad accesso casuale dinamico (DRAM), negative-AND (NAND), memorie tridimensionali (3D) XPoint e NOR, unità a stato solido, memorie grafiche e ad alta larghezza di banda (HBM), managed NAND e pacchetti multichip. I suoi marchi includono Micron e Crucial. La competenza nel Compute e Networking Business Unit (CNBU) potrebbe rappresentare un vantaggio per investire nell’intelligenza artificiale supportando il trend lato hardware. Lo sviluppo dell’IA, infatti, sostengono gli analisti, spingerà la richiesta di memoria digitale

IBM

Non è certo una novellina: IBM è la la più antica società newyorkese nel settore IT. Attualmente divisa in 5 macro sezioni: Soluzioni Cognitive, Servizi Commerciali Globali (GBS), Servizi per la Tecnologia e le Piattaforme Cloud, Sistemi e Finanziamento Globale.

Nella prima si inserisce Watson, una piattaforma di calcolo cognitivo in grado di interagire in linguaggio naturale, processare grandi quantità di dati e imparare dalle interazioni con persone e computer.

La sezione GBS fornisce consulenza, servizi di gestione delle applicazioni e servizi globali per il processo.

La sezione Servizi per la Tecnologia e le Piattaforme Cloud offre servizi di infrastrutture informatiche.

Sistemi è operativa nel campo delle infrastrutture tecnologiche.

La sezione Finanziamento Globale, infine, opera nell’area finanziamento clienti, quello commerciale, la rifabbricazione e il remarketing.

IBM quindi potrebbe investire nell’intelligenza artificiale su più fronti.

Anzi a ben vedere già lo fa da oltre 30 anni (vedi la sopra citata Watson). In particolare in ambito sanitario.

Chi altro è pronto ad investire nell’intelligenza artificiale?