Delega fiscale: proroga dei termini e riforme chiave nel nuovo disegno di legge

Il governo interviene sulla delega fiscale, prorogando i termini e introducendo novità su transazioni, magistratura tributaria e riforme
3 settimane fa
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delega fiscale
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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un nuovo disegno di legge che modifica in modo significativo i tempi e i contenuti della delega fiscale, uno dei pilastri dell’attuale processo di revisione del sistema tributario italiano. Il provvedimento, approvato nella seduta del 9 aprile 2025, è ora atteso all’esame del Parlamento per la sua approvazione definitiva.

Tra le novità più rilevanti, spiccano la proroga dei termini per l’adozione dei decreti attuativi e correttivi, l’estensione delle transazioni fiscali anche ai tributi locali e il riconoscimento giuridico dei magistrati tributari.

Proroga dei termini per i decreti attuativi della riforma fiscale

Ricordando che nello stesso Consiglio dei Ministri è stato anche approvato il DEF 2025, una delle modifiche principali introdotte dal disegno di legge riguarda il rinvio della scadenza per l’adozione dei decreti legislativi che daranno attuazione alla delega fiscale prevista dalla legge n.

111 del 2023.

Originariamente fissato al 29 agosto 2025, il termine slitta al 31 dicembre di questo stesso anno. La proroga di circa quattro mesi si rende necessaria per garantire una revisione organica e ben strutturata del sistema fiscale, considerata la complessità e la vastità degli interventi previsti.

La nuova scadenza non è casuale: essa si coordina con il calendario già definito per il riordino generale dell’ordinamento tributario, che prevede la redazione di testi unici normativi. L’intento del governo è di assicurare che ogni intervento sia coerente e armonizzato con il resto della normativa, evitando sovrapposizioni o contraddizioni.

Decreti correttivi: tempo esteso fino al 2027

Oltre a posticipare la scadenza per i decreti attuativi, il disegno di legge amplia anche l’arco temporale per l’emanazione dei decreti correttivi.

Questi ultimi consentono di intervenire per modificare, aggiornare o perfezionare i testi già approvati in base alla delega fiscale. Il nuovo termine è fissato al 31 dicembre 2027, offrendo così un margine temporale più ampio per risolvere eventuali criticità emerse in fase di applicazione delle nuove norme.

Questa scelta mira a garantire un’implementazione più flessibile e reattiva della riforma, consentendo al legislatore di adeguare la normativa nel tempo sulla base dei riscontri pratici e degli effetti prodotti nel sistema tributario e nell’economia reale.

Riforma della transazione fiscale: apertura ai tributi locali

Un altro punto centrale del disegno di legge riguarda l’evoluzione del concetto di transazione fiscale, in particolare nell’ambito delle procedure di crisi d’impresa. Finora, la possibilità di negoziare debiti tributari con il fisco era circoscritta alle imposte statali e applicabile esclusivamente all’interno della composizione negoziata della crisi.

La nuova impostazione proposta amplia l’orizzonte di questa misura, includendo anche i tributi locali e regionali. In altre parole, la transazione fiscale potrà essere utilizzata non solo per debiti verso l’erario, ma anche nei confronti di Comuni, Province e Regioni. Il tutto nell’ambito di procedure quali il concordato preventivo e la liquidazione giudiziale, rafforzando così gli strumenti a disposizione delle imprese in difficoltà.

Questo ampliamento rappresenta un passo importante verso un approccio più integrato e realistico alla gestione delle situazioni di insolvenza, in cui tutti gli attori pubblici possono partecipare attivamente a soluzioni concordate con i debitori.

Status giuridico dei magistrati tributari nella delega fiscale: verso l’equiparazione

Il disegno di legge, approvato nel CDM del 9 aprile 2025, tocca anche un altro aspetto cruciale del processo di riforma: la regolamentazione dello status giuridico dei magistrati tributari. Il testo prevede che il governo venga delegato a definire mediante decreto attuativo tutte le norme relative alla carriera dei nuovi giudici tributari, incluse le cause di incompatibilità, le modalità di dispensa dal servizio e le regole sul trasferimento d’ufficio.

L’obiettivo è quello di avvicinare il più possibile la posizione dei magistrati tributari a quella dei magistrati ordinari, in termini di garanzie, tutele e criteri di selezione. Si tratta di una risposta a un’esigenza ormai da tempo sollevata nel panorama giudiziario e fiscale italiano, ovvero quella di colmare il vuoto normativo che ancora persiste su questa figura professionale.

Secondo la relazione allegata al provvedimento, è necessario definire in tempi brevi un quadro regolatorio chiaro e stabile, anche in previsione dell’ingresso in servizio di nuove unità. Entro il 2029, infatti, è previsto l’inserimento di 576 magistrati tributari togati. Di questi, 22 sono già stati assunti a partire dal 1° febbraio 2024, mentre altri 146 entreranno in funzione nei primi mesi del 2026, a seguito del primo concorso pubblico bandito per tale ruolo.

Un disegno di legge strategico per il futuro del sistema fiscale

Nel suo complesso, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri rappresenta un tassello fondamentale nel processo di attuazione della delega fiscale. Prorogare i termini e introdurre nuove disposizioni in materia di transazione e magistratura tributaria consente di calibrare meglio l’intervento riformatore e affrontare in maniera più ponderata le sfide di un sistema fiscale in profonda trasformazione.

La delega fiscale non si limita a rivedere aliquote o ad aggiornare singole normative: essa rappresenta una visione complessiva, che punta a rendere il sistema tributario più equo, efficiente e coerente con le esigenze dell’economia contemporanea. In quest’ottica, ogni misura adottata — dalla proroga dei termini all’allargamento della transazione fiscale — si inserisce in un progetto più ampio di modernizzazione dell’apparato fiscale italiano.

Nel prossimo passaggio parlamentare, sarà essenziale monitorare gli sviluppi e le eventuali modifiche al testo, poiché l’approvazione definitiva segnerà una fase decisiva per la piena attuazione della riforma. L’estensione della delega fiscale si conferma, dunque, non solo uno strumento tecnico, ma un elemento cardine per ridefinire l’architettura del rapporto tra Stato, enti territoriali e contribuenti.

Riassumendo

  • Prorogato al 31 dicembre 2025 il termine per i decreti attuativi della delega fiscale.
  • Esteso fino al 2027 il periodo per adottare i decreti correttivi della riforma.
  • Transazione fiscale ampliata anche a tributi locali e regionali nelle crisi d’impresa.
  • Prevista equiparazione giuridica tra magistrati tributari e magistrati ordinari.
  • Definito il quadro normativo per 576 nuovi giudici tributari entro il 2029.
  • La delega fiscale diventa leva strategica per riformare in profondità il sistema tributario.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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