Nonostante il versamento dell’acconto (16 giugno 2024) e del saldo (16 dicembre 2024), alcuni contribuenti hanno dovuto affrontare un ulteriore versamento per l’IMU 2024 a seguito delle modifiche introdotte dal decreto Milleproroghe 2025.
Quest’ultimo ha stabilito che le delibere comunali sui tributi locali pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) entro il 7 febbraio 2025 (anziché entro il 28 ottobre 2024) hanno efficacia per l’anno 2024. Questa modifica ha determinato la necessità per molti proprietari di immobili di effettuare un conguaglio aggiuntivo. UN conguaglio, il cui versamento, era da farsi entro il 28 febbraio 2025.
A riguardo in redazione è giunto un quesito.
“Salve, mio fratello nel 2024 ha versato regolarmente l’acconto IMU e il saldo IMU per l’immobile di cui era esclusivo proprietario. A gennaio 2025 è deceduto e l’unico erede di quell’immobile sono io. Solo ora mi accorgo che per quell’immobile c’era da pagare anche il conguaglio IMU entro il 28 febbraio 2025. Sono a chiedere se bisognava comunque pagare nonostante mio fratello fosse deceduto prima di quella data? E in caso di risposta affermativa devo provvedere io in qualità di suo erede?”
Come funziona l’IMU: regole generali
L’IMU è un’imposta municipale che grava sul possesso di immobili, esclusi quelli destinati ad abitazione principale se non di lusso.
Il tributo è calcolato su base annuale in relazione alla quota di possesso e ai mesi di effettivo utilizzo dell’immobile nel periodo di riferimento.
Le modifiche introdotte dal decreto Milleproroghe 2025 hanno posticipato il termine per la pubblicazione delle delibere comunali che determinano le aliquote IMU applicabili per il 2024. Questa proroga ha comportato l’obbligo per alcuni contribuenti di dover versare un conguaglio qualora le nuove aliquote comunali risultassero superiori rispetto a quelle inizialmente applicate nel calcolo dell’acconto e del saldo.
Tra coloro che si sono trovati nella situazione di dover effettuare questo versamento aggiuntivo, vi sono anche gli eredi di proprietari deceduti prima della scadenza per il conguaglio. In questi casi, la normativa prevede delle regole specifiche per garantire il corretto adempimento dell’obbligazione tributaria.
Decesso del proprietario e obblighi tributari per gli eredi
Quando un contribuente soggetto all’IMU viene a mancare, gli obblighi fiscali relativi all’immobile si trasferiscono agli eredi. Il pagamento dell’IMU si articola in due fasi:
- fino alla data del decesso: il tributo è dovuto per intero dal defunto, o in sua vece dagli eredi, per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il giorno della morte. Qualora il defunto non avesse provveduto al pagamento delle rate già scadute, gli eredi sono tenuti a versarle per suo conto;
- dopo la data del decesso: ogni erede diviene titolare della propria quota di possesso e deve versare l’IMU in modo autonomo, calcolando l’imposta sulla base della porzione di immobile ricevuta in eredità.
Nel caso specifico del lettore, il fratello, proprietario esclusivo dell’immobile, è deceduto nel gennaio 2025, quindi prima della scadenza per il versamento del conguaglio. Il lettore, unico erede, ha scoperto successivamente che tale pagamento era ancora dovuto e si è chiesto se fosse comunque necessario effettuarlo e, nel caso, come procedere per regolarizzare la situazione.
Il conguaglio IMU 2024: cosa deve fare l’erede
Nel caso in esame, essendo l’IMU un’imposta calcolata per anno solare, il fratello del lettore risultava essere il soggetto passivo per l’intero anno 2024. Poiché aveva già versato sia l’acconto che il saldo, ma non il conguaglio, l’obbligo di quest’ultimo pagamento ricade sugli eredi. La normativa prevede, infatti, che gli eredi siano responsabili del versamento di eventuali tributi non ancora corrisposti dal defunto, se riferiti al periodo in cui questi era ancora in vita.
Di conseguenza, il lettore, in qualità di erede, avrebbe dovuto provvedere al versamento del conguaglio IMU 2024 entro la scadenza del 28 febbraio 2025, facendolo in nome e per conto del defunto fratello. Tuttavia, se la scadenza non è stata rispettata, esiste comunque la possibilità di rimediare attraverso il ravvedimento operoso.
Come regolarizzare il mancato versamento del conguaglio IMU 2024
Qualora l’erede non abbia effettuato il pagamento entro il termine stabilito, è possibile sanare la situazione grazie all’istituto del ravvedimento operoso. Questo strumento consente di regolarizzare il mancato versamento dell’imposta attraverso il pagamento di una sanzione ridotta, proporzionata al ritardo accumulato.
Per effettuare il pagamento tramite ravvedimento operoso, è necessario compilare correttamente il Modello F24, inserendo i dati come segue:
- Sezione “IMU e altri tributi locali”.
- Codice tributo corrispondente all’IMU dovuta per l’anno 2024.
- Codice comune in cui è ubicato l’immobile.
- Numero degli immobili cui si riferisce il pagamento.
- Importo da versare.
- Casella “Ravvedimento” e “Saldo”: entrambe devono essere barrate per segnalare che si tratta di un pagamento tardivo con ravvedimento.
- Campo “coobbligato”: deve essere compilato inserendo il codice fiscale dell’erede e il codice identificativo “07” (che indica che il pagamento è effettuato per conto del defunto).
L’ammontare della sanzione e degli interessi varia in base al ritardo nel versamento. Minore è il tempo trascorso dalla scadenza, più ridotte saranno le sanzioni applicate.