La pensione anticipata contributiva nel 2025 ha cambiato pelle. Sono almeno due le grandi novità che sono state introdotte sulla misura e che possono cambiare radicalmente le possibilità di accedervi da parte di alcuni lavoratori. Novità favorevoli ai contribuenti naturalmente, che potrebbero accedere alla pensione anticipata contributiva che, per come funziona adesso, è più facile da centrare.
Come funziona adesso la pensione anticipata contributiva, 4 diverse età e requisiti
La pensione anticipata contributiva è una misura che viene riportata sul sito dell’INPS nella scheda dedicata alle pensioni anticipate ordinarie. Una misura che però a dire il vero si avvicina più alla pensione di vecchiaia che alla pensione anticipata ordinaria.
Non fosse altro perché una delle principali differenze tra i due pilastri del sistema è l’età di uscita. Che per le pensioni di vecchiaia ordinaria è fissata a 67 anni mentre per le pensioni anticipate ordinarie non esiste proprio. E dal momento che la pensione anticipata contributiva ha la soglia anagrafica minima (ma variabile come vedremo dopo) a 64 anni, ecco che si accosta più alla pensione di vecchiaia che alle anticipate. Anche perché pensioni di vecchiaia e pensioni anticipate contributive sono accomunate da un altro fattore. In entrambi i casi bastano 20 anni di contributi versati.
I requisiti per la pensione anticipata contribuitva nel 2025
Ma quali sono i requisiti per accedere alla pensione anticipata contributiva? La misura non è destinata all’intera generalità dei contribuenti. Ma non perché è destinata solo a determinate attività lavorativa, ma perché è destinata solo a chi ha una anzianità di iscrizione all’INPS non antecedente il primo gennaio 1996. Cosa significa tutto questo? Che il primo requisito che deve centrare chi vuole andare in pensione con l’anticipata contributiva è quello dell’assenza di contributi a qualsiasi titolo prima del 1996.
E poi come detto bisogna avere almeno 64 anni di età ed almeno 20 anni di versamenti.
Esattamente 3 anni in meno di contributi rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria, che prevede 67 anni di età almeno e 20 anni di contributi. Ma una carriera ben più bassa dei 42,10 anni che servono per le pensioni anticipate ordinarie (41,10 per le donne) per le quali però non ci sono limiti anagrafici. Proprio in virtù di questi requisiti la consideriamo più vicina alla pensione di vecchiaia di quanto non lo sia alla pensione anticipata ordinaria, almeno come struttura.
Tra i requisiti della pensione anticipata contributiva anche l’importo soglia della prestazione
Per andare in pensione con questa misura però serve altro. Infatti serve arrivare almeno ad un trattamento che per importo non può essere inferiore a 3 volte l’assegno sociale. A conti fatti, con l’assegno sociale 2025 che è pari a 538,69 euro, significa una pensione non inferiore a 1.616,07 euro al mese. Prima abbiamo detto che per la misura, anche se vengono fissate soglie minime anagrafiche, contributive e di importo minimo della pensione, le variabili sono tante da ogni punto di vista.
Infatti già sugli importi minimi si può iniziare a fare i primi distinguo. Una lavoratrice che ha maturato almeno 20 anni di contributi e almeno 64 anni di età, per accedere a questa misura, gode di una agevolazione riguardo all’importo limite della prestazione, ma in funzione dei figli che ha avuto.
Così con un solo figlio può accedere alla pensione anticipata contributiva con un trattamento non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Cioè circa 1.508 euro al mese. E se i figli avuti sono due o più, ancora meglio. Può andare in pensione questa lavoratrice anche con un trattamento non più basso di 2,6 volte l’assegno sociale. Poco più di 1.400 euro al mese.
Tutte le variabili della misura, dagli importi minimi alle regole di calcolo e all’età di uscita
Variabili tante per la pensione anticipata contributiva. Anche sull’età di uscita e sempre per le donne che nella loro vita hanno avuto dei figli. Perché per esempio la lavoratrice che ha avuto dei figli può anticipare l’uscita con questa misura, fermo restando il vincolo dei 20 anni minimi di contribuzione e quello dell’importo minimo della pensione, di 4 mesi a figlio avuto. Con un figlio la lavoratrice può andare in pensione con 63 anni e 8 mesi di età, una pensione non più bassa di 1.508 euro al mese e con almeno 20 anni di versamenti tutti dopo il 1995.
Con due figli invece, potrà andare in pensione con 63 anni e 4 mesi di età, una pensione non più bassa di circa 1.400 euro al mese e sempre con almeno 20 anni di contributi tutti successivi al 1995. Invece con 3 figli l’età scende a 63 anni e restano identici i vincoli di importo come per chi ha avuto 2 figli. Infine per chi di figli ne ha avuto 4 o più, età di uscita che cala a 62 anni e 4 mesi.
Le regole di calcolo, i coefficienti ed il bivio per le lavoratrici
La pensione anticipata contributiva nemmeno a dirlo, ha come regola di calcolo quella del sistema contributivo. Non potrebbe essere diversamente visto che tutti i versamenti effettuati devono essere successivi al 31 dicembre 1995. E come si sa la pensione calcolata con il metodo contributivo prevede l’utilizzo dei coefficienti di trasformazione.
Che sono tanto meno favorevoli quanto più alta è l’età di uscita.
Uscire a 64 anni a parità di montante contributivo porta ad una pensione più bassa rispetto ad una uscita a 65 o 66 anni. Bene, per le lavoratrici, sempre in base ai figli, c’è la possibilità di barattare quegli anticipi prima citati come età, cioè i 4 mesi a figlio, con un calcolo migliore della pensione.
Infatti chi esce a 64 anni, ma ha avuto uno o due figli, può chiedere all’INPS, in alternativa alla decorrenza anticipata a 63 anni e 8 mesi in un caso e a 63 anni e 4 mesi in un altro caso, di ottenere la pensione calcolata con il coefficiente dei 65 anni. E se i figli sono più di 3 la richiesta può riguardare l’uso del coefficiente dei 66 anni. Con 4 figli avuti a 64 anni di età quindi, il bivio è tra una pensione 16 mesi prima, cioè a 62 anni e 8 mesi, con possibilità di 16 mesi di arretrati, ed un calcolo con il coefficiente di due anni migliore.
Pure la rendita dai fondi pensione aiuta sui requisiti delle pensioni anticipate contributive
Pensione anticipata contributiva più facile nel 2025, perché è più facile arrivare alle soglie minime di importo utili alla prestazione. Che sia 3 volte l’assegno sociale, o meno per le lavoratrici con figli, la novità del 2025 è l’utilizzo della rendita da fondi pensione complementari.
Chi in base al suo montante contributivo e al calcolo della sua pensione, non arriva a 3 volte l’assegno sociale, perché non matura una pensione da 1.616 euro al mese, potrà aggiungere a ciò che ha maturato all’INPS, quanto ha maturato nei fondi pensione privati. Questa facoltà è ammessa in ogni caso, quindi anche di fronte agli sconti di 4 mesi a figlio per le lavoratrici madri.
40 anni di contributi 58eta usurante guando esco io
63 anni di età 36di contributi posso andare con l’ape sociale
58 anni,donna senza figli,quasi 40 anni di contributi….quando andrò in pensione?
Buongiorno io a Giugno sarò in pensione con 41 anni e 10 mesi ho 58 anni ma ancora non so più e meno con che cifra.gli ultimi 13 anni li ho passati lavorando come bracciante agricola.