Venerdì 11 aprile si terrà l’asta del Tesoro per l’emissione di titoli di stato a medio-lungo termine. L’importo massimo complessivo da raccogliere è stato fissato in 9 miliardi di euro attraverso 4 tranche di altrettanti bond. Tra questi ve n’è uno interessante per le famiglie, grazie al fatto di offrire una cedola netta effettiva di tutto rispetto e di quotare ben sotto la pari. E’ il BTp 1 marzo 2038 (ISIN: IT005496770), che sarà offerto per un controvalore compreso tra 1 e 1,5 miliardi.
Scenario positivo con taglio dei tassi BCE
Questo BTp lungo venne emesso per la prima volta agli inizi del 2022, prima che la Banca Centrale Europea alzasse i tassi di interesse.
Erano i mesi in cui l’inflazione nell’Eurozona saliva e i rendimenti obbligazionari iniziavano ad impennarsi. Dicevamo, la cedola netta effettiva di questo bond appare interessante. In effetti, il tasso annuo lordo è del 3,25%. Questo significa che se comprate un lotto minimo di 1.000 euro, sul mercato lo pagherete 922,50 euro in base alla quotazione di fine seduta di ieri. E gli interessi ricevuti sono di 32,50 euro lordi.
Al netto dell’imposizione fiscale, gli interessi ammontano a 28,22 euro. In termini percentuali, la cedola netta equivale al 3,06% dell’investimento effettivo. Già questo è un dato di rilievo per chi intende impiegare la propria liquidità a lungo termine. L’inflazione italiana, pur in risalita negli ultimi mesi, resta contenuta. Se anche tendesse stabilmente al target BCE del 2%, la cedola netta reale resterebbe positiva.
Ma l’altro aspetto interessante riguarda la quotazione sotto la pari. Ciò accrescere il rendimento alla scadenza al 4,06% lordo (3,63% netto) all’anno.
Perché? Il Tesoro vi rimborserà a 100 un titolo che avete acquistato in queste ore a 92,50. Quella differenza di 7,50 sarà un guadagno, anche se tra 13 anni. E il BTp 2038 ha una “duration” modificata di 10 anni, per cui se il rendimento scendesse dell’1%, la quotazione salirebbe del 10%. Importante per chi volesse o dovesse disinvestire prima della scadenza e in un contesto di taglio dei tassi.
Cedola netta alta e quotazione bassa
La sola cedola netta di per sé non dice molto di un investimento. Se il bond venisse acquistato molto sopra la pari, il rendimento risulterebbe decisamente inferiore ad essa. Ma qui siamo in presenza di una quotazione sotto la pari, che accresce il rendimento immediato offerto dal tasso. E cosa non meno importante, i titoli lunghi attualmente rendono abbastanza e possono apprezzarsi nei prossimi mesi e anni, a patto che l’inflazione non giochi brutti scherzi. La guerra dei dazi costituisce un rischio strutturale in questo scenario. Ed è per questo che la domanda sul tratto lungo della curva dei tassi resta in disparte, in attesa di sviluppi.