L’asta di domani del Tesoro offrirà 4 bond per un importo complessivo di 9 miliardi di euro. Nessuna nuova emissione, trattandosi di tranche di titoli di stato già in circolazione. In questo articolo ci concentreremo su un ex decennale, la cui durata residua è scesa ora a 7 anni. Parliamo del BTp 1 giugno 2032 (ISIN: IT0005466013). La 14-esima tranche sarà compresa tra un minimo di 1,25 e un massimo di 1,50 miliardi. L’asta supplementare di lunedì, riservata agli “Specialisti in titoli di stato”, potrà offrire fino ad ulteriori 300 milioni, il 20% delle assegnazioni massime di domani.
Cedola sotto 1%
Questo bond in asta può sembrare poco interessante guardando alla sola cedola: 0,95% lordo.
Significa che lo stato vi accredita 9,50 euro all’anno, che netti diventano 8,31 euro, su ogni lotto minimo di 1.000 euro. Poca roba. In effetti, l’emissione iniziale avvenne nell’autunno del 2021, quando ancora i rendimenti obbligazionari erano molto bassi in tutto il mondo, particolarmente in Europa. Sarebbero esplosi solo dall’anno successivo, salendo ai massimi nell’ottobre del 2023.
Quotazione a sconto del 15%
E allora perché vi parliamo di questo bond in asta? Esso si acquista a sconto del 15% sul valore nominale. Non pagherete i 1.000 euro sopra indicati per un lotto minimo, bensì sugli 850 euro. La quotazione è ben sotto la pari, in area 85 centesimi per l’appunto. Dunque, il rendimento lordo si aggira intorno al 3,35%. Qual è il problema? Gran parte di esso sarà incassato alla scadenza sotto forma di plusvalenza, vale a dire la differenza positiva tra il valore rimborsato e il prezzo pagato per l’acquisto.
La cedola netta effettiva, cioè tenuto conto dell’imposta e rapportata alla quotazione, è di appena lo 0,98%. La metà dell’attuale tasso di inflazione in Italia.
Non una buona prospettiva per chi dovesse inserire in portafoglio questo bond in asta per tenerlo fino alla scadenza. In cambio, si può provare a giocare con la bassa quotazione. Il titolo presenta una “duration” modificata di 6,65 anni. Risalirebbe del 6,65% con un calo del rendimento dell’1%.
Bond in asta con discreto appeal speculativo
In pratica, presenta un discreto appeal speculativo. Attenzione, però, perché i massimi recenti risalgono al dicembre scorso a poco più di 87 centesimi. Invece, la quotazione è stata sempre sotto la pari sin dal dicembre del 2021. Dunque, questo bond in asta domani non prospetta facili guadagni in tempi brevi. Ragionando a 12 mesi, il BTp 2032 avrà una durata residua di 5 anni. Questa scadenza esibì un rendimento in area 2,35%, cioè dell’1% inferiore ad oggi, per l’ultima volta nell’estate del 2022. Allora i tassi erano ancora azzerati.
Se vi tendesse nel medio termine, tra plusvalenza e cedola il rendimento netto sarebbe nell’ordine del 6,80%. Uno scenario più realistico potrebbe essere che questo bond in asta si apprezzi del 3-4% in un anno. Il rendimento risulterebbe pur sempre interessante, anche se a questo punto tanto varrebbe investire direttamente su un bond medio-lungo con cedola e quotazione più alte, con la seconda sempre sotto la pari.
Minori batticuori e più certezze.