Nonostante la crisi economica globale, l’Africa è sempre più nel mirino degli investitori internazionali. Il continente africano è infatti il principale fornitore di materie prime al mondo grazie alla cospicua quantità di minerali e metalli custoditi nel suo sottosuolo. Ed è anche singolare osservare che, nonostante le ingenti risorse di cui dispone, la percentuale di produzione del continente corrisponde appena al 2% del commercio mondiale. Il tema delle materie prime dell’Africa è fondamentale per le imprese europee, per questo negli ultimi anni il Vecchio continente ha dimostrato un rinnovato dinamismo nella corsa all’accaparramento di queste risorse. Non è dunque una casualità, se nell’ultimo decennio, l’economia africana sia cresciuta a ritmo sostenuto favorendo uno sviluppo legato in modo eccessivo a questo settore.
Una crescita che è stata caratterizzata soprattutto dal rialzo dei prezzi delle materie prime e dagli investimenti stranieri, ma non da un miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle popolazioni locali.
Moody’s: è record per le emissioni obbligazionarie africane
Dal punto di vista strettamente finanziario, i capitali stanno affluendo in maniera cospicua nei paesi africani, soprattutto nell’area sudafricana e del Magreb. Tant’è che l’emissione di bond da parte di paesi africani ha raggiunto la cifra record di 8 miliardi di dollari quest’anno. E’ quanto emerge da un rapporto diffuso da Moody’s. “E’ il più alto livello di sempre – si legge nel rapporto – provocato dal ritorno sul mercato di paesi come l’Egitto, il Ghana, la Nigeria e il Sudafrica e dall’arrivo del Ruanda, paese che per la prima volta ha lanciato bond sul mercato”. L’agenzia di rating sottolinea che entro la fine dell’anno anche il Senegal sbarcherà sui mercati internazionali. Secondo quanto spiega Moody’s le entrate generate dai bond emessi dai paesi africani in passato sono state utilizzate per investimenti strutturali. “Nel 2007 il Ghana ha utilizzato le obbligazioni per finanziare progetti nei settori dell’energia e dei trasporti – prosegue il rapporto – gli introiti del Senegal invece, pari a 500 milioni di dollari consentiranno di costruire un’importante autostrada oltre che di rinnovare le infrastrutture energetiche del paese”. In Zambia il denaro è stato utilizzato per la sanità e l’istruzione, mentre la Namibia, paese già sviluppato a livello infrastrutturale, ha utilizzato i bond per migliorare l’occupazione e sostenere la crescita economica .
I rendimenti dei bond africani non sono esagerati. Il caso della Nigeria