Se qualcuno era in attesa di una nuova rottamazione delle cartelle deve ancora pazientare. perché la proposta è depositata in Senato e deve essere valutata ancora dal Consiglio dei Ministri e dal parlamento. Ma forse c’è altro che bolle in pentola per quanto riguarda le cartelle esattoriali. C’è un’ipotesi di un nuovo condono tombale. Una idea che nasce dal solito fatto e cioè dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che ha una mole impressionante di cartelle da incassare. Molte delle quali potenzialmente inesigibili. Un problema che si trascina dai tempi di Equitalia. Ecco perché alleggerire il carico del concessionario è una cosa che potrebbe essere fatta.
Nuovo condono cartelle esattoriali: azzerati molti debiti, ecco a chi e di che anno
Serve più all’Agenzia delle Entrate Riscossione che ai contribuenti e adesso vedremo perché. Parliamo della prospettata soluzione del condono delle cartelle esattoriali di cui si è parlato qualche settimana fa. La cancellazione totale delle cartelle può lasciar pensare ad un valido aiuto per i contribuenti. Ed in effetti così è, ma non come l’immaginano quanti oggi sono alle prese con questi debiti. E che con un condono potrebbero liberarsi senza pagare nulla. Perché un condono è differente da una rottamazione.
Sono entrambi strumenti che consentono di alleggerire i debiti di un contribuente. Ma con la rottamazione si ottengono sconti sulle sanzioni, sugli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sui diritti di riscossione. E si può ottenere una lunga dilazione dei pagamenti, con rateizzazioni trimestrali o mensili come si ipotizza con la rottamazione quinquies. Con un condono le cartelle esattoriali dovrebbero invece essere automaticamente cancellate, senza che il diretto interessato paghi nulla.
Condono tombale delle cartelle esattoriali, perché serve ed a chi serve
Come detto, tutto parte dall’ingente mole di cartelle esattoriali che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione deve incassare. Spendendo risorse economiche se pensiamo a raccomandate, solleciti, notifiche e così via dicendo. Ma spendendo anche risorse umane se consideriamo gli addetti che si devono occupare di queste cose. E se pensiamo che molte di queste cartelle esattoriali sono inesigibili e che molte raccomandate e notifiche saranno spedite senza produrre alcun risultato, ecco che si tratta di uno spreco inutile in entrambi gli aspetti. Da qui l’idea di cancellare i debiti, azzerandoli per molti contribuenti. Se non si possono incassare, inutile provarci all’infinito. Ed inutile tenerli dentro un estratto di ruolo di quel determinato contribuente.
Una recente analisi della situazione ha portato alla luce il fatto che oltre 500 miliardi di cartelle esattoriali che ha in mano l’Agenzia delle Entrate Riscossione sono potenzialmente inesigibili. Circa la metà o poco meno delle cartelle esattoriali difficilmente potranno essere incassate dallo Stato per il tramite del concessionario. E allora inutile provarci. Qualcuno lo sostiene da tempo. Ecco perché si parla di nuovo condono cartelle esattoriali.
Sanatorie, saldo e stralcio, rottamazioni, ma alla fine chi ne gode?
Negli anni sono passati numerosi provvedimenti di rottamazione delle cartelle, ma anche provvedimenti come il saldo e stralcio e come la cancellazione automatica dei debiti più obsoleti.
Significa che nel tempo i vantaggi per molti contribuenti sono stati diversi, ma non con i frutti sperati. Lo dimostra il fatto che oggi ci sono tanti contribuenti che aspettando la rottamazione quinquies non stanno pagando le cartelle. E ogni sanatoria che si prevede il primo effetto che porta è quello di spingere i contribuenti a pazientare senza intervenire subito a risolvere la situazione. In passato pare siano state azzerate alcune cartelle antecedenti il 2010. Cartelle di importo spesso irrisorio che producevano una situazione al limite per l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Cioè il fatto che il tentativo di incasso diventava più oneroso dell’incasso stesso. Cioè il concessionario avrebbe speso più soldi tentando di incassare che quelli che avrebbe recuperato con l’incasso.
Il nuovo condono potrebbe riguardare sempre questi vecchi debiti, magari vecchi di oltre 10 anni (indietro rispetto al 2015 quindi). Ma solo se di importo limitato, e solo se appartenenti a contribuenti particolari. parliamo di nullatenenti per esempio. O di aziende fallite e scomparse. o ancora di soggetti deceduti, che non hanno lasciato nemmeno eredi che possono essere attaccati. Tradotto in termini pratici, chi ha conti correnti e altri depositi bancari. Oppure chi ha pensioni o stipendi, o beni intestati, difficilmente potrà trarre beneficio da un condono.