Pensione anticipata speciale o bonus sulla disoccupazione, ecco i lavoratori interessati

Lavoro gravoso e misure di pensionamento anticipato, ecco come funziona una specie di pensione anticipata speciale in edilizia.
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3 settimane fa
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pensione anticipata speciale
Foto © Investireoggi

Ci sono settori lavorativi che rispetto ad altri hanno mansioni più pesanti da svolgere. E come tali queste attività lavorativi presentano dei privilegi in termini di misure di pensionamento. In parole povere si può andare in pensione anticipata proprio in virtù del lavoro svolto. Uno dei settori che oggettivamente ha di queste particolarità vista la sua pesantezza è sicuramente il settore edile. Ed oggi vediamo come è possibile andare a riposo interrompendo il lavoro, con una sorta di pensione anticipata speciale proveniente da determinati fondi, o in alternativa, prendere una Naspi maggiore, ovvero neutra dal decalage che tutti i beneficiari di Naspi subiscono dopo i primi mesi di fruizione.

Pensione anticipata speciale o bonus sulla disoccupazione, ecco i lavoratori interessati

Il settore edilizio inteso come settore lavorativo è uno di quelli che permette agli addetti, di andare in pensione prima grazie ad alcune misure. L’INPS infatti per gli addetti al settore edile prevede due diverse possibilità di pensionamento. In primo luogo c’è l’Ape sociale. Con questa misura un lavoratore edile che svolge questa attività da 7 degli ultimi 10 anni di carriera o da 6 degli ultimi 7 anni, può andare a riposo a partire dai 63,5 anni di età. Ma servono almeno 36 anni di contributi versati. Invece con la quota 41 per i lavoratori precoci, non ci sono limiti di età per i lavoratori edili.

Possono infatti andare in quiescenza se maturano 41 anni di versamenti contributivi di cui almeno un anno deve essere stato versato prima di aver compiuto i 19 anni di età (per maturare lo status di precoce). Due misure valide, a volte insufficienti per via di requisiti che come abbiamo visto, sono specifici ma anche piuttosto pesanti.

Ed ecco che si incastona così una possibilità di andare in pensione anticipata con un altro meccanismo. Che passa da fondi alternativi all’INPS.

E da istituzioni che sono molto comuni tra i lavoratori del settore edile, cioè l’Edilcassa o la Cassa Edile. Con una pensione anticipata speciale alternativa all’Ape sociale e alla quota 41 o che si può cumulare. E con in più una sorta di piano B, perché c’è la possibilità di sfruttare questi strumenti anche per prendere una indennità di disoccupazione maggiore.

Ecco come funziona la pensione anticipata speciale sotto forma di integrazione al reddito

 

Non è raro il caso di alternative alle pensioni INPS che consentono di uscire anticipatamente dal lavoro, passando da fondi pensione integrativi, fondi pensione complementari, e fondi speciali. E adesso per i lavoratori del settore edile si apre a questa possibilità che passa dalle Casse Edili e dall’Edilcassa. Molti sono i lavoratori del settore edile che si trovano ad aver superato i 60 anni. Anzi, tanti si trovano a meno di due anni dall’età pensionabile di vecchiaia, perché hanno superato i 65 anni.

Chi non riesce a rientrare nei requisiti per l’Ape sociale o per la quota 41, rischia di dover rimanere in servizio, nei cantieri e sui ponteggi fino a 67 anni.

Non certo la cosa migliore visto che il lavoro edile è gravoso. E allora perché non cercare soluzioni alternative come possono essere queste pensioni anticipate speciali di cui parliamo oggi?

Tra integrazione al reddito e integrazione alla Naspi

Tutto nasce dal rinnovo del contratto dei lavoratori edili figlio della contrattazione collettiva del 2018. Proprio in virtù delle evidenti ed oggettive difficoltà del settore nello svolgere attività a tarda età, ecco che fu costituito il Fondo che dovrebbe garantire ai lavoratori una sorta di prepensionamento o di altre agevolazioni.

Ricordiamo che alla Cassa Edile o all’Edilcassa versano i datori di lavoro. Adesso grazie a questi versamenti, un lavoratore edile può godere di un prepensionamento, della pensione anticipata speciale ma non solo. C’è per esempio l’integrazione al reddito durante la fruizione della Naspi.

Ecco come procedere con Edilcassa o Cassa Edile

Come si fa a prendere questa sorta di pensione anticipata speciale? La domanda si presenta alla Cassa Edile o all’Edilcassa e quindi nulla centra l’INPS. Parliamo del fondo a cui il lavoratore era stato iscritto nell’ultimo rapporto di lavoro. Che deve terminare per poter dare luogo a questa agevolazione, per scadenza di un contratto a tempo determinato, licenziamento collettivo o con giustificato motivo oggettivo. Ripetiamo, si può chiedere la corresponsione di una specie di pensione anticipata speciale come integrazione al reddito. Ma anche la corresponsione di un autentico bonus sulla Naspi.

Perché come tutti sanno, la Naspi, che può arrivare a 24 mesi di durata, inizia a calare dopo i primi 8 mesi di fruizione (ma sotto i 55 anni il calo è già dopo il sesto mese). Inizialmente è pari al 75% della retribuzione media degli ultimi 4 anni, se questa è inferiore a 1.436,61 euro (soglia 2025). Con l’aggiunta del 25% della parte eccedente fino a 1.562,82 euro. Il decalage viene così contenuto dal Fondo, in modo tale che per l’intera durata dell’indennità e quindi per 24 mesi, l’importo è sempre lo stesso. Attenzione però. La facoltà di sfruttare questa agevolazione nata dalla contrattazione collettiva riguarda solo chi vanta almeno 2.100 ore di lavoro nei due anni precedenti la domanda alla Cassa Edile o all’Edilcassa.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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