Addio pensione per via dei dazi di Trump e delle borse a picco

Sono a rischio anche le pensioni per via dei dazi che hanno portato a perdite copiose e a crolli delle Borse di Mezzo Mondo?
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4 settimane fa
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Parlare di instabilità oggi dopo i dazi di Trump è una cosa logica. Le Borse di tutto il Mondo hanno subito perdite ingenti. I listini e gli indici in rosso da giorni, oggi soltanto si sono ripresi, ma adesso bisognerà vedere se si tratta di una ripresa vera o se sono solo i rimbalzi di cui si parla in gergo tecnico finanziario. Da destra a sinistra, salvo rari casi, tutti sono consapevoli che i dazi di Donald Trump sono un vero terremoto economico. E questo porta ad un momento di grande instabilità a livello mondiale. Gli effetti dei dazi si vedono già, ma c’è chi dice che è ancora presto per dare un giudizio vero sui danni che produrranno.

Anche per le pensioni. Perché se le borse vanno male, anche le pensioni rischiano di non essere più pagate nei prossimi anni. Udite udite però, in Italia, nonostante ciò che si dice, le nostre pensioni sono più al sicuro rispetto a quelle americane per esempio. Il controsenso è che rischiano di essere più colpiti gli americani, cioè quelli che i dazi li hanno messi (ma sicuramente la maggioranza degli americani erano contro al pensiero di Donald Trump).

Addio pensione per via dei dazi di Trump e delle borse a picco

Instabilità a livello mondiale dicevamo, e le Borse di tutti i Paesi lo dimostrano. Ma cosa c’entrano i dazi e le Borse con le pensioni. Il tanto vituperato sistema previdenziale italiano si salva dagli effetti dei dazi. Certo, a livello economico, se si continua così, gli effetti dell’inflazione faranno perdere potere di acquisto alle pensioni.

E se anche la UE risponderà con i dazi ai dazi di Trump come sembra che farà a partire dal 15 aprile, allora inevitabile che comprare prodotti di importazione americana costerà di più anche al consumatore finale. Chi importa prodotti e servizi americani, se li deve sdoganare pagando di più per via dei dazi che la UE metterà agli USA (tra gli altri il 15 aprile per esempio si parla di dazi su acciaio, alluminio, mais, burro d’arachidi, succo d’arancia, magliette, jeans e ketchup), farà pagare di più agli italiani. In questo caso l’extra sarà caricato sui consumatori finali, aumentando il costo della vita. Con le pensioni già oggi arrivare a fine mese è difficile, figuriamoci con le pensioni dopo i dazi.

Pensioni e dazi, c’è chi rischia di non prendere mai niente adesso?

Eppure c’è chi sta peggio come dicevamo. In America il risparmio è diverso da quello italiano. I risparmiatori americani sono maggiormente portati agli investimenti in Borsa, con molto più rischio di quelli italiani che investono soprattutto su canali meno volatili e più sicuri come i titoli di Stato, i BTP o i Buoni Postali. L’impatto delle perdite di Borsa in America si sentiranno molto più che da noi. E se consideriamo che le pensioni da noi sono statali, e che solo una minima parte sono quelle che hanno destinato risorse ai fondi pensione integrativi o complementari.

ecco che difficilmente per via di un boom inflattivo o di perdite in Borsa, la pensione degli italiani è a rischio. Anche le associazioni di diversi fondi di previdenza puntano al basso profilo e a minimizzare ciò che accadrà. Perché anche in questo caso, gli investimenti dei fondi pensione non sono mai aggressivi come si fa in America.

La prudenza italiana contro l’aggressività negli investimenti in America

I nostri enti previdenziali per le pensioni integrative investono nel lungo termine, con cautela, prudenza e perseguendo l’obiettivo di minimizzare il rischio diversificando. Basti pensare ai Fondi di investimento alternativi, conosciuti con l’acronimo di FIA che investono per lo più in titoli di Stato. Da noi in sostanza, si va più sul monetario e sull’obbligazionario, e meno sull’azionario. L’esatto contrario degli USA, dove evidentemente la preoccupazione adesso è tanta. E se pensiamo che sono 9 miliardi di euro ciò che hanno perso le Borse in solo 3 giorni dall’avvio della questione dazi di Donald Trump, ecco che a rischio ci vanno anche le pensioni degli americani.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. questo è il titolo dell’articolo …..Addio pensione per via dei dazi di Trump e delle borse a picco. Sono a rischio anche le pensioni per via dei dazi che hanno portato a perdite copiose e a crolli delle Borse di Mezzo Mondo?
    alla fine dell’articolo ….Riassumendo: I dazi imposti dagli Usa generano instabilità, ma i fondi pensione restano solidi.
    I fondi pensione operano con strategie di lungo termine, minimizzando i rischi.
    Diversificazione e prudenza sono i pilastri della gestione previdenziale.
    I FIA offrono protezione aggiuntiva decorrelata dai mercati tradizionali.
    perchè fare titoli così potenti quando di fatto alla fine il rischio è molto limitato ? perchè fare articoli così d’effetto quando in realtà non si ha conoscenza di come andrà questo momento ?
    Le crisi passate sono state superate senza danni strutturali.
    L’effetto dazi va monitorato, ma non è motivo di allarmismo.

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